Oggi vi voglio parlare di quello che viene considerato il primo esperimento di psicologia sociale, nonchè il primo esperimento di psicologia sportiva.
Norman Triplett, nel 1897, si accorse che i campioni di ciclismo e di nuoto ottenevano tempi differenti se si allenavano soli o in gruppo e se gareggiavano con o senza la presenza del pubblico.
L'andatura di un ciclista era infatti più elevata quando si posizionava in gruppo, rispetto a quando pedalava solo ed i nuotatori ottenevano performance più elevate quando le competizioni si svolgevano davanti ad un pubblico.
Triplett cerco di quindi di comprendere come funzionassero i fenomeni di facilitazione sociale, ovvero di come la presenza degli altri influenza le prestazione il comportamento individuale.
L'esperimento pensato per dimostrare questo fatto coinvolse un campione di bambini a cui veniva assegnato il compito di avvolgere il più
rapidamente possibile delle lenze da pesca intorno ai rocchetti. Nel primo caso i bambini si trovavano in gruppo, nel secondo eseguivano il compito in solitaria. Quanto emerge è che i bambini erano sia più veloci, che accurati, quando eseguivano il compito in presenza dei compagni.
Sembra quindi possibile affermare che un importante stimolo alla prestazione sportiva coincida con la presenza di persone/concorrenti intorno a noi ed eventualmente di un pubblico. Purtroppo la realtà non è mai così lineare e semplice e i fattori che influenzano la prestazione sono decisamente più variegati. Anche rispetto al tema della performance in gruppo/solitaria e in presenza di pubblico/assenza di pubblico, dobbiamo considerare altre importanti variabili di cui parleremo settimana prossima.
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