mercoledì 21 dicembre 2016

Musica in movimento: Guns 'n Roses - Appetite For Destruction

Per il periodo natalizio sarebbe troppo scontato presentare un gruppo o un artista natalizio, ma musica adrenalinica, anfetaminica, da poter sfruttare per un'attività alla massima intensità: giusto per smaltire le fatiche culinarie, o per caricarsi dalla stanchezza (di qualunque genere) accumulata in questo periodo: parliamo di "Appetite For Destruction" dei losangelini Guns 'n Roses. Album del 1987, esordio della band, è tra i più vertiginosi esordi della storia del rock, perfetto emblema della formula sesso droga e rock'n'roll. Non amo i Guns particolarmente, ma pochi album caricano come questo, che non parla altro che di sesso, violenza, droga, eccessi, distruzione, decadenza.

"Welcome To The Jungle" apre le danze con il riff vertiginoso di Slash, e Axl Rose che dona immediatamente una delle sue migliori performance vocali di sempre. "It's So Easy" è un rock'n'roll abrasivo e sporco quanto basta, come "Nightrain": non c'è mai spazio per respirare. "Out Ta Get Me" è un urlo contro le paure, sempre a tutto volume e ritmo intenso. 

martedì 20 dicembre 2016

The Yellow-Floyd

Braccia alzate o dietro la schiena? Occhi al cielo o al suolo? Testa alta o testa bassa?

Floyd Landis ha scritto una pagina indelebile del ciclismo del nuovo millennio. L’impresa dopo la crisi, la crisi dopo l’impresa. Tutto in 3 giorni.
Montagne russe d’emozioni nel Tour de France del 2006, l’anno nero per la corsa francese. Tra doping tentato e imprese sfiorate, la vittoria della normalità.

Oscar Pereiro Sio vs. Floyd Landis.

18 Luglio. Caldo, sole e fughe da lontano. Frank Schleck e Damiano Cunego a darsi battaglia sulla salita dell’Alpe d’Huez, mentre Floyd staccava Oscar per andarsi a riprendere la maglia gialla. Da favorito, dopo aver visto fuori gioco Armstrong (ritirato a fine 2005), Basso e Ullrich (Operacion Puerto). 
Una vittoria annunciata messa in discussione solo dallo spagnolo, avvantaggiatosi in una fuga bidone a inizio Tour. Giorni di inseguimento coronati all’arrivo, ancora uno statunitense in giallo. ‘Il sogno di una vita’, ‘Dai tempi di Lemond’ e ‘Ho imparato tanto da Lance’, frasi dette e ripetute fino alla nausea.

lunedì 19 dicembre 2016

Dialogo col campione: Oliviero Bosatelli

Oliviero Bosatelli è un runner specializzato nelle ultra distanze e negli ultra Trail.

Vincitore dell'edizione 2016 del Tor des Geants, Endurance Trail che si snoda per 330km in Valle D'Aosta. 







Negli ultimi mesi sei stato spesso sotto i riflettori mediatici. Se dovessi descrivere la persona che sta dietro all'atleta con tre aggettivi, quali sceglieresti?

Io mi sento ancora la persona che c'era il giorno prima di diventare protagonista a livello mediatico. Per me non è cambiato nulla, ma preferisco lasciare giudicare gli altri.

E se dovessi scegliere 3 aggettivi?

Dicono che sono: disponibile, umile e simpatico.

venerdì 16 dicembre 2016

Allucinazioni in gare di ultra distanza e ultra trail

Il post di oggi prende spunto da una domanda che ci è stata posta da un lettore del sito, Matteo Zardini. La domanda verte sul tema delle allucinazioni visive e sonore in gare di ultra distanza e ultra trail. Eccola riportata di seguito.

"Avete mai affrontato il tema delle allucinazioni e dei deja vu in gare di endurance? Può essere considerata una cosa per certi versi "normale" oppure c'è da stare particolarmente attenti? Non se ne parla molto fra i corridori di Ultra Trail e trovo che ci sia un pò di confusione e timore ad affrontare l'argomento"

giovedì 15 dicembre 2016

Libreria dello sport: Marco Patucchi - Maratoneti

Chi è l'autore: Marco Patucchi, giornalista economico, appassionato di corsa.


Di cosa parla: Il libro racconta storie di persone legate dal filo della maratona, dai grandi atleti come Zapotek o Gebrselassie, fino a Charlie Chaplin o il matematico Alan Turing, dimostrando, se ancora c'è ne fosse bisogno, che i 42 chilometri (e 195 metri) non sono soltanto un gesto sportivo, ma qualcosa che lega arte, cultura, storia, libertà.



A chi può interessare: a tutti gli appassionati di corsa e maratona, e a chi vuole conoscente aneddoti sorprendenti di corridori insospettabili.

mercoledì 14 dicembre 2016

Musica in movimento: Sonic Youth - Daydream Nation

Pochi gruppi hanno saputo suonare e cantare il disagio giovanile dell'America reaganiana degli anni '80, inglobando le tendenze che si stavano affacciando (il grunge) sulle ceneri dei tentativi rivoluzionari (il punk) e dello sperimentalismo d'avanguardia (la musica dissonante e/o l'industrial), come i newyorkesi Sonic Youth. Il loro "Daydream Nation", del 1988, ha rappresentato uno spartiacque del rock Made in USA, ma sarebbe riduttivo citarlo solo per questa qualità. È un album fondamentale in cui il quartetto ha saluto districarsi al meglio tra le loro sonorità distorte tipiche del noise (di cui rimangono i massimi esponenti), melodie perfettamente digeribili anche da orecchie non troppo abituate a suoni atonali, e, soprattutto per chi fa sport, pulsioni ritmiche intense e costanti.

martedì 13 dicembre 2016

Il Fu Luciano Eriberto, due vite per tornare a sorridere

Abbiamo un solo nome e solo una vita. Vero, in parte. Vero, forse no.
C’è chi vive due volte, chi rinasce dopo un intervento, chi vede la morte in faccia e cambia vita. Di solito si cambia per andare avanti. Non sempre.
C’è chi, dopo 6 anni, non cambia vita per andare avanti, ma per tornare indietro.

E’ il 1996 quando un ventenne brasiliano, procuratasi una carta d’identità falsa, decide di cambiare il suo io, modificare nome e data di nascita per liberare il proprio ‘talento’ dai vincoli anagrafici.
E’ il 2002 quando, questo stesso ragazzo, ormai 26enne, decide di tornare se stesso, rischiando tutto per non dover più vivere nella menzogna.
Questa è la storia di Luciano Siqueira de Oliveira, diventato Eriberto Conceição da Silva, tornato se stesso.

Accostare la parola talento al brasiliano prevede uno sforzo non indifferente, ma le doti di corsa, sacrificio e la capacità di coprire la fascia destra non gli mancava. Bravo, ma non abbastanza da evitargli di essere continuamente scartato ai provini. Promettente certamente, ma troppo anziano per essere preso in considerazione dai club brasiliani, figuriamoci quelli europei. Essere vecchi a 20 anni è un trauma, quando cresci con la voglia di sfondare nel mondo del pallone, quando cresci nella povertà, dove un sogno non ti rende più forte, ma più deluso.

La disperazione porta a commettere errori, Luciano decide di diventare Eriberto e, ringiovanito di quasi 4 anni, ottiene un ingaggio dal Palmeiras, la squadra dei vari Altafini, Rivaldo e Cafu. A suon di cavalcate, il suo nome entra anche nei taccuini dei club europei.

lunedì 12 dicembre 2016

Dialogo col campione: Alice Arzuffi

Alice Arzuffi è una ciclocrossista e ciclista italiana.

Nonostante la sua giovane età, Alice Arzuffi ha ottenuto il titolo di campionessa italiana di ciclocross nel 2016, 2015, 2014, 2013 e 2012.

Tra i suoi risultati di maggior rilievo figurano: una medaglia di bronzo nella coppa del mondo di ciclocross tenutasi a Zeven nel 2016 e una seconda posizione ai campionati Europei.








Se dovessi presentarti con tre aggettivi che ti rappresentano come atleta, quali sceglieresti? Perchè?

Tenace, determinata e so apprezzare l'esperienza delle persone che mi stanno attorno.

Posso chiederti di spiegarmeli?

Sono teneace e determinata, perchè quando mi prefisso un obiettivo faccio di tutto per raggiungerlo. Questo non significa che ci riesca sempre, ma do sempre il massimo e metto tutta me stessa per ottenere ciò che voglio.
Apprezzo l'esperienza delle persone che mi stanno attorno, perchè so ascoltare i consigli che mi vengono dati. Penso di saper imparare sempre nuove cose, per potere così migliorare. Ogni persona, che fa parte da tempo del mondo del ciclismo, credo abbia un bagaglio di informazioni che possono tornarmi utili.

giovedì 8 dicembre 2016

Libreria dello sport: Roberto Baggio - Una porta nel cielo

Chi è l'autore: Roberto Baggio, ex calciatore di Fiorentina, Juventus, Milan, Inter, Bologna, Brescia, Pallone d'oro nel 1993.

Di cosa parla: autobiografia di uno dei più grandi calciatori italiani della storia. Talento puro e cristallino, personaggio nel suo non essere personaggio, una carriera costellata da infortuni seri, incomprensioni con gli allenatori. Il libro (grazie al contributo stilistico di Matteini e Scanzi) riflette perfettamente delle luci e delle ombre di un calciatore e una persona fuori dal tempo, attraverso la sua esperienza con la sofferenza fisica, resistendo al dolore grazie alla sola immensa passione per il pallone.

A chi può interessare: ad ogni appassionato di calcio, ai nostalgici, e a chi vuole scoprire un ex calciatore lontano dagli stereotopi del calciatore moderno.

Musica in movimento: Arcade Fire - Funeral

Rimane a volte un mistero capire come in Italia alcuni gruppi musicali (o artisti in generale), da grande fama e successo internazionale, non riescano proprio a decollare. Destino condiviso da alcune band che vendono milioni di copie nel mondo, facilmente primi nelle classifiche di vendite e contemporaneamente elogiate dalla critica musicale. Uno dei casi che reputo più eclatanti riguarda gli Arcade Fire, gruppo canadese autore nel 2004 di un album d'esordio davvero epocale, "Funeral", considerato quasi all'unanimità dal mondo musicale come uno dei migliori prodotti del primo decennio del nostro secolo. 

La loro ricetta musicale consiste in una sorta di collage tra il new wave fine anni '70, i primi U2, il David Bowie di Ziggy Stardust (in particolare nella voce), sound potente e variegato, arrangiamenti ricchi e ben curati, gusto per il barocchismo senza esasperazioni (che hanno invece condannato i Muse, ad esempio), capacità (mai semplice) di unire drammaticità a positività di fondo. Il senso del ritmo incessante, tipico della nuova new wave (e in questo simili agli Interpol), permette di sfruttarne le potenzialità anche durante attività sportive.

martedì 6 dicembre 2016

Pantani: la resa di Tonkov

Uno scatto. L’ennesimo. 
Via l’orecchino, via la bandana. La borraccia è solo un peso. Tutto è stato rasato. 
Solo in due, alla resa dei conti, sotto un cielo limpido e un caldo soffocante.


4 Giugno 1998. La quartultima tappa del Giro d’Italia, da Cavalese a Montecampione. Un crocevia nella corsa rosa. Pantani contro Tonkov, la maglia rosa contro lo sfidante. 
Marco è in testa, dopo anni di vittorie parziali, gloria, sfortuna e incidenti, una carriera divisa tra il podio del Tour de France e un letto d’ospedale. Convinto di poter salire sul gradino più alto, prima o poi.

venerdì 2 dicembre 2016

Le interviste di psicologia sportiva di PsicheSport

PsicheSport è un sito di approfondimento sportivo, che dedica la sua attenzione alla componente mentale insita nella pratica sportiva. Una delle rubriche di maggiore interesse e più arricchente sia per i lettori, che per il nostro team, sono le interviste che svolgiamo con atleti professionisti, ex professionisti, semi-professionisti e con specialisti del mondo sportivo quali allenatori, preparatori atletici e psicologi dello sport.

All'interno di questa rubrica abbiamo la possibilità di comprendere quale ruolo giochi l'aspetto mentale nelle diverse discipline sportive, la parte da questo ricoperta per ottenere successi e poi riconfermarsi, quali caratteristiche di personalità coltivare per allenarsi a 360°, oltre che per conoscere meglio sportivi che conosciamo unicamente sotto l'aspetto atletico.

Ad oggi sono quasi 50 le interviste già realizzate. Per semplicità, possiamo, così, raggrupparle in macro-categorie sportive:

giovedì 1 dicembre 2016

Libreria dello sport: Aron Ralston - 127 ore

Chi è l'autore: Aaron Ralston, ingegnere di professione, appassionato di sport outdoor.

Di cosa parla: l'autore racconta la sua incredibile disavventura in un canyon, intrappolato con un braccio tra le rocce. 127 ore di pensieri, tensione, deliri, difficoltà di ogni genere (come l'impossibilità di mangiare o bere, se non la propria urina), fino all'atto estremo ma necessario di amputarsi l'arto per liberarsi e poter sopravvivere.

A chi può interessare: a chi ha visto il buon film di Danny Boyle e vuole leggere la storia attraverso le parole del protagonista stesso; a chi vuole leggere una storia incredibile di tenacia e coraggio.