mercoledì 13 gennaio 2016

Musica in Movimento: Motorhead - Overkill

Pochi giorni fa se n'è andato un grande personaggio della musica rock, Lemmy Kilmister, leader dei Motorhead. È stato il classico esempio di rocker autodistruttivo, tra alcool, droghe e sigaretta sempre in bocca, ma quanta energia nella sua musica. Spararsi un allenamento con la furia dirompente del gruppo americano è energia allo stato puro, promessa di sudore e fiatone.
Difficile la scelta su quale sia il loro migliore album, essendo tutti i loro primi lavori delle vere bombe. E allora opto per "Overkill", del 1979.


Registrato in una sola notte nel modo che più semplice non si può, l'album si apre con la fenomenale title track "Overkill", con la prodigiosa batteria di Phik Taylor, la voce cartavetrata di Lemmy e una dei chitarristi più bravi e meno autocelebrativi del metal, Eddie Clarke. 

"Stay Clean" sembra più cauta, ma si tratta pur sempre di un importante heavy-metal con Lemmy a svolgere un grande lavoro al basso. Le seguenti "(I Won't) Pay Your Price" e "I'll Be Your Sister" seguono linee di un rock più classico, ma non per questo meno audaci. "Capricorn" dona un magnifico assolo di chitarra a metà canzone, e il ritmo a tratti quasi tribale della batteria tiene sempre alta la tensione

"No Class" è un perfetto incrocio di rock'n'roll/metal/punk, loro tratto distintivo, con una potenza unita alla classicità come forse solo i Foo Fighters 20 anni dopo sono riusciti a fare. "Damage" è sempre su ritmi alti, che non possono che far tenere dinamismo durante l'allenamento. "Tear Ya Down" mantiene il loro classico piglio grezzo, sporco, senza pause. Una tra le migliori canzoni dei Motorhead è senza dubbio "Metropolis", dai ritmi meno esasperati, ma mantenendo sempre potenza ed energia, pur con un sound più vicino alla psichedelia alla Hendrix. 


Chiusura con "Limb Form Limb", che parte meno tirata, illudendo di trovarsi di fronte al defaticamento finale, mentre invece dopo 2' parte per terminare senza lasciar fiato, letteralmente.
Un album da storia del metal e dell'hardrock, più che da storia musicale, ma adattissimo ad allenamenti a ritmi intensi e con poco respiro.

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