martedì 11 aprile 2017

Federer e Nadal, imperatori a Roma

Sarebbe bello se la gente e i media capissero che la nostra rivalità è positiva, senza tensione o cattiveria, ma con soprattutto tanto rispetto. Io, per esempio, quando ho visto vincere Roger a gennaio gli Australian Open mi sono emozionato e ho pianto con lui davanti alla televisione - Rafael Nadal

37 volte l’uno contro l’altro, di cui 23 in finale. 2 nomi incisi a fuoco nella storia del tennis, terra rossa contro erba, Svizzera contro Spagna, freddezza contro animo latino, potenza e tecnica contro…potenza e tecnica. Federer contro Nadal, la storia moderna del tennis in una rivalità esaltante, tra due stili agli antipodi.


Non ci sarà mai una rivalità come la nostra. Neanche quella tra Borg e McEnroe è a quel livello, anche se entrambi avevano grande personalità e uno era destro e l'altro mancino. Murray e Djokovic sono molto simili. Io e Rafa siamo opposti in tutto e questo ha spinto molto i tifosi a schierarsi per uno di noi due. - Roger Federer 
Nei 2 anni precedenti, i due tennisti si erano già affrontati e sfidati e lo spagnolo aveva stupito il mondo sconfiggendo, nel 2004, il neo numero 1 in classifica. Era appena un diciassettenne trentunesimo nelle liste ATP. Il dado era tratto, la rivalità in rampa di lancio. È il 2006, siamo a Roma, sulla terra rossa, mentre i primi caldi attanagliavano la capitale, stringendo i due atleti come in una morsa. Le due teste di serie a confronto per quella che si rivelerà la finale più lunga tra i due. 5 ore e 5 minuti. 5 set. 57 punti. Un ultimo capitolo al cardiopalma, fino all’ultimo secondo.

Il problema è sempre lo stesso. Anche quelle volte in cui Roger batte Rafa tennisticamente non lo batte mai mentalmente. Perché una volta Roger possa sperare di vincere bisognerà che gli faccia ancora più male nella prima mezz'ora. Gli deve fare così male mentalmente da trasmettergli questo (duro) messaggio: "Giochi come una merda! Io ti faccio vedere come si gioca a tennis, tutti i colpi che non hai, e ti farò un culo così" - Mats Wilander

Roger parte forte, è preciso, fa correre il rivale e vince il primo set. Il caldo è soffocante, la potenza di Nadal sconvolgente. Lo svizzero viene messo all’angolo, mentre il rivale si porta sul 2-1. Il pubblico è in visibilio, mentre lo spagnolo sembra crollare. La tecnica di Federer è superiore. Pareggia e si porta in vantaggio nel quinto set sul 4-1. Sembrava finita.

Nadal ha qualcosa di selvaggio, un desiderio di vincere che lo rende unico, una tenacia che lo porterebbe a morire prima di perdere un match. - Nick Bollettieri
Selvaggio. La reazione di Rafa è violento. Tiene il servizio, trova il controbreak. Prima da fondo campo, poi sotto rete. Roger è senza forze, l’atletismo del numero 2 del seed e la superficie ribaltano un pronostico che, in quel momento, sembrava scontato.

Abbiamo giocato delle buone partite negli anni. Mi piace giocargli contro. Anche al pubblico piace. Ci rispettiamo. Penso possa essere d'esempio per le future generazioni e per i colleghi. Penso che il nostro gioco in qualche modo si complementi: ho sempre pensato che lui giochi un po' meglio contro di me che contro gli altri, e questo per lui è un bene. - Federer

4-4. Poi 5-5. La finale è infinita, il livello è talmente simile che nessuno dei due riesce a dare la spinta decisiva. Ancora Roger. 6-5. 12esimo punto, 40-15 Federer. 2 match point. Nadal tiene. Pareggia. 6-6. Di nuovo Federer, la tecnica oltre la fatica. Il Tie-Break lo favorisce. 3-1. Ancora con le spalle al muro, ancora con lo stesso sguardo. Nadal sembrava immortale. Roger sbaglia, Rafa si avvicina. Pareggia sul 5-5. Non sbaglia più. Roma è sua, per il secondo anno consecutivo. Era il 14 Maggio 2006. 

C'è qualcosa di irriconciliabile tra Nadal e Federer, qualcosa che non si fonda sui sentimenti espressi [...]. Si tratta di un antagonismo senza ragioni personali. Ciascuno possiede esattamente ciò che manca all'altro, come nella grande tradizioni dei duelli cavallereschi, ciascuno cerca di prendere il vantaggio decisivo. - Andrè Scala
Era solo l'inizio.






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