venerdì 14 aprile 2017

Preparatore: si o no?

Una domanda che molti amatori o atleti eliti si pongono è se sia utile o meno lavorare con un preparatore sportivo. Credo non esista una risposta univoca, ma dipenda strettamente dall'atleta che se la pone e da alcune variabili che lo contraddistinguono. In questo articolo cerco di individuarne alcune e di spiegare come esse entrino in gioco:
  • Definizione obiettivi: una prima domanda che potete porvi è quanto siete abituati a definire degli obiettivi chiari, appetibili e raggiungibili? Un preparatore vi può supportare nel caso troviate delle difficoltà in questa importante attività;
  • Livello obiettivi: per raggiungere obiettivi con un livello di difficoltà basso o medio, l'importanza di un preparatore è, secondo me, limitata. Se invece tendete a spostare l'asticella sempre al un livello di difficoltà alto, un preparatore potrà aiutarvi a massimizzare le vostre performance; 
  • Sistema motivazionale utilizzato: non tutti traiamo le motivazione sportive dagli stessi bacini. Forse semplificando un pò, le motivazioni possono avere origine interna all'atleta o esterna all'atleta. Se per raggiungere i miei obiettivi ho bisogno di un rinforzo motivazionale proveniente dal mondo esterno, allora un preparatore può essere importante. Se invece, mal sopporto quando la motivazione arriva dall'esterno e preferisco cercare gli stimoli unicamente dentro di me, un preparatore può addirittura diventare controproducente;
  • Capacità di ascoltare il proprio corpo: non tutti gli atleti hanno la medesima sensibilità nel leggere i segnali del corpo. Alcuni sono degli ottimi ascoltatori, altri non sanno ascoltare e altri non vogliono ascoltare. Generalmente l'esperienza maturata negli anni aiuta, ma non è un'assioma. Se le competenze nel leggere le richieste, le possibilità e i limiti che il corpo ci pone non sono ancora ben sviluppate un preparatore può sopperire sia con la sua esperienza, che con l'utilizzo di software specifici;
  • Livello di perfezionismo: alcuni sportivi hanno un livello di perfezionismo decisamente alto, ma non è così per tutti. Se siete dei perfezionisti, che ricercano performance massimali e un miglioramento continuo, un preparatore può esservi di supporto. Se il vostro bisogno di perfezionismo non è così elevato, anche individualmente si possono ottenere ottime soddisfazioni;
  • Disponibilità di tempo: quanto tempo hai a disposizione per lo sport in settimana? Se hai poco tempo a disposizione, un preparatore può aiutarti a strutturare un allenamento per ottimizzare gli spazio settimanali a tua disposizione ottenendo risultati comparabili a quelli che otterrebbe un atleta diverso con più tempo libero. Chiaramente se il tempo a disposizione è troppo poco da non permettere una strutturazione le cose si complicano parecchio;
  • Punti deboli: conosci i tuoi punti deboli? Li vuoi migliorare? Sai lavorare in modo efficace per migliorarti senza sfinirti? queste sono alcune domande che è importante porsi. Un preparatore può supportare un atleta che può incontrare delle difficoltà nell'identificazione e nel piano di lavoro per migliorare i punti deboli di un atleta;
  • Livello atletico di partenza: se sei un atleta alle prime armi, quasi qualsiasi allenamento produrrà un miglioramento. Il rischio possibile è connesso a intraprendere volumi eccessivi o troppo intensi per il tuo livello di fitness, un preparatore può supportarti in questo compito. In tal caso un supporto esterno avrà questa finalità, mentre non avrà una discriminante importante a livello di miglioramento. Se invece sei un atleta già esperto, che vuole avere un miglioramento ulteriore, un preparatore può sicuramente dare un aiuto importante;
  • Capacità a lavorare in modo strutturato: non tutti gli atleti hanno la capacità di reggere quando un allenamento diventa strutturato e prevede allenamenti specifici in giorni specifici. Questo punto si complica ulteriormente se pensiamo che la maggior parte degli sportivi sono persone che hanno un lavoro e praticano sport nei momenti liberi della settimana, spesso per scaricarsi e divertirsi. Un preparatore ha un utilità se un atleta ricerca un allenamento strutturato e sa affrontare un allenamento strutturato. Fondamentale è quindi comprendere cosa si cerca dallo sport e come lo si vuole affrontare;
  • Capacità ad ascoltare un parere esterno e più competente: se ci guardiamo intorno capiremo come non siano molte le persone, che amano porsi in una posizione di discente, da studente. Quando lavoro in ambito formativo, mi accorgo che le persone amano insegnare e spiegare ciò che sanno, mentre trovano decisamente più difficoltà a porsi in una posizione di ascolto e di apprendimento. Lavorare con un preparatore significa accettare di non sapere.



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Autore: Cesare Picco - psicologo/psicoterapeuta e psicologo dello sport
Argomento: esistono 5 tipologie di motori mentali. Ognuno di essi ha bisogno e funziona al meglio con uno specifico livello di stress.
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