Ad Abu Dhabi, Nico Rosberg è diventato campione del mondo, come suo padre 34 anni
prima. Per la seconda volta nella storia della F1, padre e figlio hanno vinto
il titolo. La seconda, perché i primi furono gli Hill.
Damon è il figlio di Graham Hill, campione nel 1962 e nel 1968, e, dopo un
esordio nel mondo delle moto, è approdato in Formula 1 nel 1992, alla guida
delle Brahbam-Judd, scuderia gloriosa, ma prossima a dissolversi per i problemi
finanziari. Anni di alti e bassi, con compagni di scuderia storici.
Prima Prost, poi Senna, la fragilità psicologica che si mostra regolarmente, la rivalità con quello che sarà il pilota più vincente di sempre, Schumacher. Nel 1994 arrivò a un solo punto dal tedesco, sempre oltre il limite di correttezza e sportività. Al 35° giro dell’ultimo GP Michael tocca il muro, danneggia la macchina, mentre l’inglese, alle sue spalle, arrivava di gran carriera. Lo punta, finta e lo passa, ma Schumacher chiude la porta ‘vigorosamente’ costringendo entrambi al ritiro.
Compagni, rivalità e stampa. Tutto contro di lui. La stampa inglese lo prende di mira, colpa sua le sconfitte, merito della macchina le vittorie. Solo e ‘perdente’, fino alla svolta, nel 1996.
Prima Prost, poi Senna, la fragilità psicologica che si mostra regolarmente, la rivalità con quello che sarà il pilota più vincente di sempre, Schumacher. Nel 1994 arrivò a un solo punto dal tedesco, sempre oltre il limite di correttezza e sportività. Al 35° giro dell’ultimo GP Michael tocca il muro, danneggia la macchina, mentre l’inglese, alle sue spalle, arrivava di gran carriera. Lo punta, finta e lo passa, ma Schumacher chiude la porta ‘vigorosamente’ costringendo entrambi al ritiro.
Compagni, rivalità e stampa. Tutto contro di lui. La stampa inglese lo prende di mira, colpa sua le sconfitte, merito della macchina le vittorie. Solo e ‘perdente’, fino alla svolta, nel 1996.
Schumacher, dopo due titoli con la Benetton e tutti i duelli, passa in Ferrari,
una squadra che aspettava il titolo e la competitività dal 1982. La rossa poco
competitiva, mentre la Williams lo è eccome. Disegnata da Adrian Newey, la casa
inglese ha il mezzo più veloce, come la Mercedes, e una coppia di figli d’arte
alla guida. A fare da ‘spalla’ a Damon, c’è Jacques Villeneuve, l’erede di
Gilles, al suo esordio in Formula 1. Tra i due piloti il rapporto non è
idilliaco, le incomprensioni fioccano, come fioccano anche tra l’inglese e
Frank Williams. Il patron della scuderia non apprezza il figlio di Graham, dopo
i troppi insuccessi, e, all’inizio della stagione, aveva già deciso di licenziare
la sua prima guida, pronto ad affidare, per la stagione successiva, il volante
a Heinz Herald Frentzen, il cui contratto sarebbe stato meno oneroso, sicuro di
avere in squadra il pilota del futuro, il talento canadese su cui l’intero
circus aveva messo gli occhi addosso.
Jacques contro Damon, con Michael sullo sfondo. 8 vittorie in pista, 16 gare su
16 al primo posto in classifica. Hill vince, convince, stravince. La Williams
vince 12 gare su 16, quasi al livello della Mercedes del triennio 2014-2016.
Rosberg e Hamilton, Hill e Villeneuve. Talenti e rivalità, voglia di trionfare
e odio silente. In lotta fino all’ultimo Gran Premio. In testa all’ultima
partenza. A Rosberg serviva un terzo posto, a Hill bastava piazzarsi sesto. Il
tedesco ha dovuto soffrire fino all’ultimo giro, con Hamilton che ha fatto da
tappo per 55 giri. Villeneuve e Hamilton in pole, i primi in classifica alle
loro spalle. Jacques parte male, Damon lo passa, involandosi verso la vittoria.
È fatta. Il canadese sarà costretto al ritiro al 37° giro, mentre per l’inglese
si spalancavano le porte della storia della Formula 1.
Lacrime e titoli, 28 anni dopo il padre. Guardando il cielo dal gradino più
alto del podio.
Nico Rosberg e Damon Hill, quando velocità e vittorie si tramandano.
‘Winning is everything. The only ones who remember you when you come second are your wife and
your dog.’
'Vincere è tutto. Gli unici che si ricordano di te, quando arrivi secondo, sono tua moglie e il tuo cane.'
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