mercoledì 29 giugno 2016

Musica in Movimento: Norah Jones - Come Away With Me

Questa settimana proponiamo musica per rilassarsi e recuperare dalle fatiche. Si tratta di Norah Jones, perché lo ammetto, ho un debole per lei. Fin eccessivo è stato il successo del suo primo album (venduto in oltre 20 milioni di copie), e immeritatamente limitato quello dei successivi, pur rimanendo su standard compositiva, e soprattutto interpretativi, altissimi.
Figlia di Ravi Shankar, guru del sitar (e di George Harrison), con il quale però ha sempre avuto un difficile rapporto, e di Sue Jones, cantante soul, ha avuto evidentemente nel DNA il talento per la musica.

Ma passiamo all'album, quello del suo debutto, nel 2002: "Come Away With Me" . L'iniziale "Don't Know Why" fa entrare subito in un'atmosfera intima, notturna, sprazzi di jazz, folk, blues, e una voce incantevole. "Seven Years" tiene la stessa morbidezza, solo un poco più malinconica, con un pregevole assolo di slide. 

"Cold, Cold Heart" è una fantastica cover di un successo di Hank Williams, icona country di metà '900. "Feelin' the Same Away" mostra ancora le splendide doti interpretative di Norah, con la voce suadente della strofa e quella più calda del ritornello. "Come Away With Me", scritta interamente da lei (la maggior parte dei pezzi dell'album sono stati scritti dai musicisti che hanno collaborato all'album, soprattuto Lee Alexander e Jesse Harris), è sì romantica, ma con un ritornello meraviglioso, una splendida atmosfera, e rimane tutt'oggi uno dei suoi migliori brani. 

"Shoot The Moon" ha un incedere da classico folk, se non fosse per quelle sprizzate di pianoforte jazzy, suonato da lei stessa, che caratterizzano tutto l'album. "Turn Me On" è un'altra cover romantica e nemmeno troppo originale, ma sempre cantata con la solita bravura. "Lonestar" lascia ancora la vaga sensazione di dolce solitudine notturna, morbida e rilassante. "I've Go To See You Again" ha un ritmo da bolero, in toni leggeri e raffinati. 

"Painter Song" è l'ennesima ballata pulita e dal sapore crepuscolare, così come "One Flight Down", forse un poco più malinconica della media. Tutto l'album è prodotto ottimamente, seppur con arrangiamenti semplici, e la conferma arriva anche in "Nightingale", che parte solo con chitarra e voce, prima dei leggeri tocchi di pianoforte e dell'ingresso di percussioni delicate e perfette e di un bellissimo assolo di chitarra. "The Long Day Is Over", lo dice il titolo stesso, ci accompagna ancora una volta in buio tenero e rilassante. Il finale è ancora una cover di un classico, "The Nearness of You",  già cantata da Ella Fitzgerald&Louis Armstrong, qui interpretata magistralmente solo piano e voce da Norah Jones.

Un album veramente rilassante e leggero, forse non un capolavoro assoluto, ma godibilissimo e molto piacevole, che aiuta senza dubbio a lasciar da parte per un po' stress e pensieri. Buon ascolto.

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