venerdì 10 giugno 2016

Lavorare con i team: l'etimologia della parola gruppo

Molti allenatori, fisioterapisti, psicologi sportivi, massaggiatori e altri professionisti del mondo dello sport si trovano quotidianamente a lavorare e relazionarsi con squadre, formate da gruppi di atleti. 

Una maggiore consapevolezza di cosa un gruppo sia, dei suoi aspetti costituenti, dei fattori che favoriscono la coesione interna dei membri, delle fasi di vita dei gruppi, delle possibili problematiche che possono portare a momenti di impasse e, più in generale, delle dinamiche che regolano la vita di un gruppo, credo siano di estrema importanza per poter lavorare in maniera proficua ed efficace.

In questo post voglio presentare l'analisi dell'etimologia del termine gruppo, che Anzieu, psicanalista tra i maggiori esperti nell'area di studio dei gruppi, utilizza per aprire il suo libro "Dinamica dei piccoli gruppi". Questo libro è una piccola, grande, meraviglia per i professionisti che come me sono curiosi ed interessati alla vita dei gruppi.

A differenza di quanto molti di noi potrebbero pensare, il termine gruppo non è da sempre esistito. Nelle lingue antiche infatti non esistevano forme verbali in grado di riferirsi ad agglomerati di persone che collaboravano insieme per il raggiungimento di un obiettivo. Vi era una forte separazione tra ciò che era individuale e ciò, che di contro, diveniva sociale. Non esisteva un territorio intermedio di azione.

Sembrerebbe che l'origine del termine gruppo derivi dall'Italia del XVII secolo, usato specificamente nelle arti grafiche per designare elementi che designano un tema. La forza delle nostre nazionali azzurre, e la loro capacità di "fare gruppo", nelle competizioni internazionali sembrerebbe avere radici profonde e lontane. Questo termine si è poi diffuso in Francia, in Inghilterra e Germania ad identificare un insieme di elementi, categorie, esseri, persone o oggetti. 

L'etimologia del termine gruppo sembra possa essere fatta risalire a due significati originari: 1) nodo; 2) tondo. Il primo significato rimanda alla coesione interna, a come i legami interni tra i membri si stringano si annodano, fino a rendere le persone tra loro interdipendenti. Il secondo significato rimanda invece a un circolo di persone riunite a circolo. Come indicato nella tradizione celtica (es: i cavalieri della tavola rotonda) la forza era trasmessa da un principio di eguaglianza delle persone nel gruppo. Uguaglianza espressa anche spazialmente dalla disposizione dei cavalieri sulla tavola di riunione.


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