Professionista dal 1992, in carriera ha vinto una Liegi-Bastogne-Liegi, un'Amstel Gold Race, tre Frecce Vallone, una Tirreno-Adriatico e una Parigi-Nizza.
Hai vinto alcune tra le classiche più prestigiose nel panorama internazionale. Secondo te quali sono le caratteristiche mentali che contraddistinguono un corridore portato per le corse di un giorno e che lo differenziano da un corridore da corse a tappe?
Penso che la caratteristica mentale che contraddistingue un corridore da classiche sia il riuscire mentalmente a dare tutto nella giornata. Trovarsi pronto per esprimere tutto il proprio potenziale in quel giorno, tutta la propria determinazione, concentrazione, grinta, reazione e intuizione. Un corridore da gare a tappe forse si deve gestire, pensando anche ai giorni successivi.
Si, si è modificato radicalmente. Esiste anche forse più di prima, ma, a differenza dal passato, oggi sono in competizione principalmente con i miei propri limiti mentali. Sento che, avendo pensieri grandi, grandi sogni, e pensando in grande, posso ottenere grandi risultati, emozioni e soddisfazioni.
Credi ci sia una relazione tra l'età mentale e l'età fisica?
E' soltanto da poco, che ho capito che tutto è perfettamente collegato. Per essere più preciso, credo che la mente decida tutto, dalla perfetta salute fino a malattie e ferite.
Per questo motivo, cerco di avere anche una disciplina mentale, che mi porti, anche attraverso l'esperienza, a coltivare stati mentali positivi: l'essere sempre grato, il sentirmi fortunato, in forma ed entusiasta. Cerco anche di tenere sempre alta la mia capacità competitiva.
L'invecchiamento di una di queste componenti può influenzare l'altra? Il mantenimento “verde” di una delle due parti può ritardare l'invecchiamento dell'altra?
È la mente che va tenuta giovane. Il corpo la segue ed i risultati conseguono. E' importante allenare con disciplina la mente, per fare in modo che sia fiduciosa, libera e capace di crederci sempre. E' importante che io mi senta forte e che sia capace di rendere il mio corpo forte.
Ovviamente coltivare questa disciplina mentale è possibile solo se si ama profondamente quello che si fa.
Il ciclismo copre una parte cospicua della tua vita. Se non fossi stato un ciclista avresti potuto essere uno sportivo praticante un'altra disciplina? Quale?
Sono nato per essere uno sportivo, non posso trascorrere una giornata senza fare sport. Per me è un bisogno come il mangiare e bere. Sicuramente se non avessi fatto il ciclista avrei praticato qualche altro sport, ma non saprei dirti quale.
Se dovessi pensare al ciclismo in generale, cosa rappresenta questo per te? Uno sport, un lavoro, una forma di vita o una passione?
Rappresenta tutto questo. Il ciclismo fa parte di me e non posso immaginare la mia vita senza la bici.
Senti che il ciclismo e lo sport ti abbiano plasmato e formato a livello caratteriale e in che modo?
Si, ma per gran parte della mia carriera mi sono perso come uomo. Questo accadeva, perchè il ciclista prendeva tutto il posto. Pensavo di essere capace solo di pedalare, mentre non mi amavo in quanto uomo. Questo atteggiamento non era giusto nei miei stessi confronti e, soprattutto, non mi rendeva felice.
Da qualche anno, sia attraverso il mio percorso personale e grazie all'aiuto e all'amore della mia nuova moglie, ho scoperto che sono non solo un ciclista, ma sono un uomo. Un uomo con un'identità, sentimenti, emozioni. Questi aspetti in precedenza li avevo nascosti o non li conoscevo. Le emozioni avevano posto solo in bici, ma non nella mia vita reale.
Credi ci sia una frase detta da un genitore, famigliare, allenatore o da una persona per te significativa, che ti rappresenta in quanto sportivo?
La frase che mi ripeto sempre viene da mia moglie: "Sorridi e credi in te"
Il piu' grande Ciclista Veneto degli ultimi 40 anni. Un onere averti visto correre fin da juniores.
RispondiEliminaGrandi gambe e grande Testa ;)
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