Detentrice del titolo italiano sprint, Martina Valmassoi è una delle atlete più in forma del panorama sci alpinistico.
Numerosi podi in coppa del mondo e vittorie in molte classiche rientrano nel palmares di Martina Valmassoi.
Ciao Martina, alle
scuole elementari le maestre sono solite assegnare il tema “cosa
vorresti fare da grande”. La piccola Martina aveva un sogno nel
cassetto? Ce lo puoi raccontare?
La piccola Martina alle
elementari era una bambina come tante o meglio, un bambino, un
ibrido. Capello corto, orecchini da pirata, magliette chiaramente
provenienti dai pacchi gara delle campestri o cose riciclate da mia
sorella. Contrabbandavo figurine dei Pokemon pur adorando il mio
astuccio del Diddle portato da Mamma San Nicolò. Diciamo che come
tutte le bambine ero indecisa sul mio futuro. Un giorno volevo essere
una pittrice, l'altro una rockstar, l'altro ancora l'erede femminile
di Bjørn Dæhlie.
Una delle tue passioni
è la musica. Se dovessi scegliere una canzone che ti racconti come
atleta, quale sceglieresti? In che modo questa canzone ti
rappresenta?
Più che i testi delle
canzoni seguo il ritmo, tutto ciò che mi provoca degli
sconvolgimenti di qualche tipo. In alcuni periodi sono totalmente
rock tendente all'heavy, altri momenti preferisco muovermi e
rilassarmi a suon di reggae e hiphop. Ad ogni modo adoro i Black
sabbath, i Led Zeppelin e pure gli Iron Maiden, ma ascolto volentieri
i FirstAidKit o i Current Swell.
Un testo che mi piace, se
proprio lo vuoi sapere, è questo dei Negrita: “Innamorati dei
sogni, che nessuno te li porta via! Il vento sta cambiando il sole
splende, c'è chi lotta e chi si arrende. c'è chi dice cose nuove ,
c'è chi è morto e non lo sa... FUORI CONTROLLO”. Questa é una
canzone che da speranza e spinge al vivere al 100% ogni momento della
nostra esistenza.
Lo sport è movimento,
fotografare coglie l'attimo fermando il tempo. Una passione
finalizzata a rallentare lo scorrere del tempo può a tuo avviso
migliorare la pratica sportiva, che richiede di accellerarlo?
La fotografia si di certo
a me rallenta, poiché non sono in grado di allenarmi e mettermi le
bende sugli occhi. Se vedo qualcosa che mi attrae devo scattare, è
più forte di me.. certamente se non avessi questa passione sarei
un'atleta migliore ;)
Credi che l'essere donna, una sportiva donna, possa caratterizzare la tua pratica atletica dal punto di vista mentale? Aspetti del tuo essere donna possono avvantaggiarti in allenamento e/o in gara?
Senza offesa o
discriminazione verso il "sesso forte", le donne ad alto
livello hanno mentalmente qualcosa in più. Nella vita siamo piene
di paranoie e ci creiamo a volte problemi inesistenti, però quando
una donna si fissa un obiettivo ha una lettura un po' più chiara
sul come raggiungerlo. Siamo più pazienti e siamo in grado di andare
per gradi o almeno molte di noi é così. Credo sia l'invidia che frega un po', ma a tal proposito mi chiamo fortunatamente fuori.
Anna Frost. Così
semplice, umile ma con carattere. Se ha un obiettivo ci si immerge al
100% senza dimenticarsi, però, di quella che è. Amici, passioni,
abitudini quotidiane. Tutto fa parte del piano d'allenamento. Pur
viaggiando come una disperata ammiro la sua capacità nel non perdere
mai il contatto con ciò che è veramente importante, ossia la passione
per ciò che si fa, i rapporti umani e tutto ciò va oltre la
performance.
Nei momenti difficili di una gara esiste un motto, una frase o un pensiero a cui ti piace aggrapparti e che ti dona nuova energia?
Non ho un motto,
semplicemente penso a tutto ciò che ho fatto per arrivare fin li e
che momenti down capitano a tutti. Generalmente con questa idea me la
cavo. Ah! Penso anche che tutti fanno fatica!
Nello sci alpinismo fate gare che vanno dalle sprint di pochi minuti, in cui conta esplosività e precisione tecnica, a gare di diverse ore come le grandi classiche, dove conta la resistenza, a gare a tappe, dove conta il recupero e l'esperienza. Credi siano necessarie legate all'approccio mentale?
Si la testa è importante
sempre, è ciò che fa girare le gambe a volte meglio del motore.
Penso che non ci siano degli standard. io personalmente mi ritengo
mentalmente forte perché riesco a non farmi influenzare troppo da
ciò che mi circonda. Una partenza a razzo, un fisico apparentemente
più prestante, un atteggiamento di superiorità. Se conosci bene te
stesso riesci a cancellare tutto questo ed a concentrarti solo sulle
tue sensazioni e quindi a correre solo con te stesso.
Durante le corse a tappe ti capita di svolgere esercizi di rilassamento mentale, training autogeno o esercizi respiratori? Nel caso tu non le svolga ai mai pensato di utilizzarle in futuro?
No guarda, Training
autogeno, rilassamento mentale sicuramente funzioneranno con qualcuno
ma ti ripeto, io vivo lo sport abbastanza serenamente. Se dovessi
sentire la necessità di fare certe pratiche prima di una gara a
parer mio sarebbe come fare una lotta contro se stessi. Credo che se
sono li è perché io lo voglio, non perché sono costretta o perché
mi sono forzata a farlo.
Se fossi tentata di
provarci, per come sono fatta penso che sarebbe l'ultimo segnale che
mi dice “cambia sport e vivitela più serenamente!”. Detto ciò
ammiro chi è in grado di farlo, solo la cosa non è compatibile col
mio carattere!
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