Il burn-out, traducibile in italiano con bruciato, esaurito e scoppiato, esprime il cedimento psico-fisico a cui una persona è soggetta nel confrontarsi con i compiti e le difficoltà della vita professionale, come sportiva.
Il burn-out può venire associato a vissuti come il: non farcela più, malumore e irritazione quotidiana, prostrazione e svuotamento, senso di impotenza e delusione (Pellegrino, 2009).
In ambito sportivo si è soliti associare il burn-out a situazioni di fatica fisica, psicologica ed emotiva, che vanno così a favorire l'abbandono dell'attività praticata (Scimione, 2014).
Raedeke (1997) indica 3 fattori in grado di favorire il burnout:
1) Esaurimento psico-fisico: quando le gare e gli allenamenti sono troppo intensi, le risorse psico-fisiche vanno via, via, ad esaurirsi. Questo porta gli atleti a sperimentare la sensazione di non avere più le capacità per affrontare i compiti e le difficoltà connesse alla pratica sportiva, favorendo così l'abbandono.
Come una vettura, che all'aumentare della velocità aumenta i consumi, un atleta all'aumentare dell'intensità degli allenamenti e delle competizioni, aumenta il suo consumo di risorse psico-fisiche. A differenza di una vettura, che all'esaurimento del carburante può fare benzina e ripartire, un atleta all'esaurimento delle risorse molto difficilmente riuscirà a fare il "pieno" e sarà quindi portato a fermarsi;
2) Basso senso di realizzazione personale: se un atleta non si sente in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati o se vive le sue prestazione come al di sotto delle proprie aspettative può perdere la spinta motivazionale che lo spinge a praticare sport.
A titolo personale, percepisco molto diffuso questo aspetto tra gli amatori, che ponendosi obiettivi troppo elevati perdono la soddisfazione connessa ai risultati ottenuti, finendo per chiudere la loro esperienza sportiva. Se non mi sento realizzato facendo sport, perché dovrei continuare a praticarlo?
3) Svalorizzazione dello sport: quando il contesto sportivo in cui è inserito l'atleta finisce per perdere d'interesse, lui tenderà a svalutarlo.
Se sento la società sportiva di cui faccio parte lontana dai miei desideri o se l'ambiente sportivo è lontano da i miei valori o da quelli della mia famiglia d'origine, potrei correre il rischio di perdere interesse nello sport praticato fino ad abbandonarlo.
Questi 3 aspetti possono toccare: il professionista, l'amatore, come il ragazzo o il bambino che pratica sport.
La loro incidenza può variare da soggetto a soggetto e ognuno di noi ha capacità variabili nel fronteggiare queste difficoltà della vita sportiva. Uno degli aspetti maggiormente associati nell'incidenza negativa di questi aspetti e nel conseguente abbandono degli atleti è lo stile di leadership utilizzato dall'allenatore, ma di questo ne parleremo in un altro articolo!
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