venerdì 20 novembre 2015

La resilienza per lo sportivo. Sapere superare gli stress e raggiungere i nostri obiettivi.

Si ritiene comunemente che il termine "stress" sia nato all'interno delle scienze fisiche ad indicare la capacità di un materiale nel resistere ad una pressione esterna. 

Nel contesto delle scienze fisiche lo stress è la pressione o il carico esterno esercitato sul materiale e la bontà della struttura può essere misurata nella capacità di resistere a tale carico. Tale capacità viene indicata con il termine "resilienza" (Cassidy, 2002).


Entrambi questi termini sono entrati a far parte del linguaggio psicologico e indicano le medesime dimensioni, seppure il contesto di applicazione sia differente: scienze fisiche e scienze umane. 

Per saperne di più...
In psicologia il termine va generalmente a identificare l'insieme dei processi che facilitano un adattamento efficace e promuovono lo sviluppo della persona anche in contesti di vita altamente stressanti (Roisman, 2005). Particolarmente conosciuti e significativi sono gli studi che connotano come resilienti, soggetti che nel corso del loro sviluppo presentano esiti evolutivi positivi a fronte di un contesto famigliare e di vita particolarmente avverso (Masten, 2001)

Seguendo questa linea, in psicologia dello sport si è soliti utilizzare il termine resilienza per identificare gli atleti capaci di fare fronte alle difficoltà che la vita sportiva propone: carichi di allenamento, aspettative, alternanza sport-vita famigliare, ecc. Numerose ricerche sottolineano come questa caratteristica sia cruciale per il successo sportivo. Hauser (1995) evidenzia come in atleti di endurance, che si dedicano a gare di Ironman, le doti psicologiche siano più determinanti nella costruzione di un risultato di quanto lo sia un dato fisico, come il massimo consumo di ossigeno (Trabucchi, 2007).

Ma come faccio a sapere se sono un atleta resiliente? Trabucchi (2000), uno dei principali psicologi sportivi italiani, ha sviluppato il modello della personalità resistente per gli sport di endurance. In tale modello un atleta resiliente possiede 4 tratti caratteriologici: senso di controllo, tolleranza alla frustrazione, capacità di ristrutturazione cognitiva, attitudine alla speranza.

Seppure questo termine abbia trovato un terreno molto fertile soprattutto nelle discipline sportive di endurance non va confinato unicamente ad esse. Possiamo comprenderne la ragione se sviluppiamo un parallelismo con l'ingegneria metallurgica, settore dove la resilienza è nata. 

In tale branca scientifica è risaputo che metalli diversi reagiscono in maniera diversa a diversi stress. Alcuni metalli reagiscono bene unicamente a sforzi prolungati, mentre altri a sforzi brevi ed intensi. Altri metalli sanno resistere bene unicamente a temperature elevate, ma non a basse temperature. Altri metalli combinano diversi aspetti di resistenza. 

A livello sportivo ognuno di noi ha quindi delle doti specifiche di resilienza, che potranno essere ideali per un contesto e meno per un altro. Alcuni di noi riusciranno a superare notevoli difficoltà in un contesto prettamente amatoriale e poco competitivo, mentre altri riusciranno a dare il massimo solo se spronati da una obiettivo connesso ad una gara. Altri sapranno fare fronte ad allenamenti intensi e brevi, mentre altri a lunghe sessioni a intensità più moderate. Alcuni sapranno trovare in sè risorse inattese nel fronteggiare gli stress di una disciplina sportiva, mentre si daranno subito per vinti in una disciplina differente, ecc.


Cosa significa tutto ciò? che ognuno di noi resiste in modo singolare e unico a situazioni differenti, perchè siamo tutti individui unici e singolari. Non esiste una situazione stressante in assoluto, ma bensì una situazione che un individuo percepisce come stressante, mentre un altra persona no. 


STRESS e PERFORMANCE ATLETICA

Edizioni: Psiconline
Autore: Cesare Picco - psicologo/psicoterapeuta e psicologo dello sport
Argomento: esistono 5 tipologie di motori mentali. Ognuno di essi ha bisogno e funziona al meglio con uno specifico livello di stress.
Conoscere il proprio motore mentale permette di comprendere cosa fare e come ottenere gli obiettivi sportivi che ci prefiggiamo.
Recensione: da The Running Pitt - sito di riferimento per podisti evoluti
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BIBLIOGRAFIA
Cassidy (2002). Stress e salute, il Mulino
Trabucchi, P. (2000), La preparazione mentale agli sport di resistenza, Elika
Trabucchi, P. (2007), Resisto dunque sono, Corbaccio
Roisman G. (2005) Conceptual clarifications in the study of resilience. Am. Psychol 
Masten A. (2001) Ordinary Magic: resilience processes in development. Am. Psychol 
 
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