Lo stress viene definito come “una reazione adattiva di un organismo stimolato da fattori esterni. Stress è indifferentemente la risposta a un eccesso o a una mancanza di stimolazione rispetto a un livello ottimale al quale corrisponde il miglior funzionamento dell’organismo” (Selye, 1956).
Prima
iniziare a riflettere sul grafico è importante fare una
precisazione: questa rappresentazione è solo indicativa del rapporto
tra livello di stress e performance, perché ogni persona ha una
curva con una forma unica e singolare.
Per saperne di più... |
Se
sono poco stressato la mia performance sportiva sarà scadente
Se
sono molto stressato la mia performance sportiva sarà scadente
Se
sono sufficientemente stressato la mia performance sportiva sarà buona.
Prendiamo
a qualche esempio concreto in ambito calcistico. Torniamo indietro di
qualche anno: finale di Champions League Milan-Liverpol giocata ad
Instanbul. Alla fine del primo tempo il Milan era in vantaggio 3 a 0.
Segnarono Maldini e poi Crespo per due volte. E’ ipotizzabile che i
giocatori del Milan siano entrati in campo con un livello di stress
ottimale, che è quindi coinciso con un livello di performance
massimo. Alla fine del primo tempo i giocatori, forse paghi, si sono
probabilmente sentiti già al sicuro. Questo ha portato a una brusca
riduzione del livello di stress, che ha prodotto una riduzione brusca
della performance. Passando a un esempio più generico, capita spesso
che importanti squadre di serie A incontrino in coppa Italia degli
avversari delle leghe minori e rischino di perdere o perdano per uno
scarso impegno e un approccio molto rilassato (basso stress). Questi
esempi ci chiariscono come un basso livello di stress possa
danneggiare le nostre competizioni sportive. Quindi il primo punto da
evidenziare è che per rendere al meglio durante una competizione
sportiva è necessario avere un livello di stress sufficientemente
alto, mentre se al contrario siamo poco stressati non riusciremo ad
utilizzare tutte le risorse a nostra disposizione (punto 1).
Ora
pensate al più forte giocatore italiano di calcio degli ultimi 30
anni. Molti di voi staranno pensando a Roberto Baggio. Baggio è
stato un giocatore dalla tecnica sopraffina, capace di lanciare e
calciare il pallone sempre con grande controllo e precisione. Baggio,
per queste sue doti, probabilmente durante gli allenamenti era capace
di calciare una lunga serie di rigori con un’altissima probabilità
di realizzazione. Ora però pensate al Baggio rigorista durante le
partite trasmesse in televisione e vi tornerà alla memoria il rigore
sbagliato durante la finale con il Brasile ad USA ’94, come ad
altri errori. Come possiamo spiegarci questo fatto? Uno sportivo può
essere anche molto competente in un’attività, ma se viene
sottoposto ad alti livelli di stress, la sua performance cala
vistosamente (punto 2). Per questo, Baggio quando si è trovato alla
lotteria dei rigori in una finale mondiale ha provato un forte
stress, che l’ha portato a sbagliare.
Quanto
ci stiamo dicendo ci porta a concludere, che lo stress per rendere al
meglio durante le nostre performance sportive non deve essere ne
troppo alto, ne troppo basso. Lo stress deve essere sufficientemente alto.
Questo ci permette di rendere al meglio. Se pensiamo ai film sul
rugby, sul basket o su qualsiasi sport sarà facile ricordare come le
squadre si carichino prima di entrare in campo, lanciando urla
propiziatorie o promettendosi di sconfiggere l’avversario. L’haka
degli All Black, la danza svolta dalla famosa nazioale di rugby, non
serve unicamente per spaventare gli avversari, ma anche per alzare il
livello di stress. Se tornate alle vostre gare sportive e vi
concentrate sui minuti che precedono l’inizio della competizione,
vi troverete a ripetervi mantra e a caricarvi emotivamente. Quindi
per rendere al meglio durante una competizione sportiva il nostro
livello di stress deve essere sufficientemente alto (punto 3).
La
domanda che può sorgere dopo aver delineato questi tre punti credo
sia: come faccio a portare il mio stress nella parte della curva
indicata con il nome “eustress”, così da rendere la mia
performance sportiva massima? Per rispondere a questa domanda bisogna
saper rispondere a una ulteriore domanda: dove sono io su questa
curva? Sono nella parte destra? Quanto sono a destra? Sono a
sinistra? Quanto a sinistra?
Per
capire come devo agire sul mio livello di stress, per massimizzare la
mia performance sportiva devo sapere il mio attuale livello di
stress. Ogni strategia deve essere connessa a quanto è alto il mio
attuale livello di stress, per fare in modo da renderla efficace.
Inoltre non esistono strategie universali, ma soltanto strategie
individuali. Devo sapere cosa funziona per me a quel dato livello di
stress. Questa complessità può apparire insoddisfacente, ma se
imparo a conoscermi e a conoscere la mia curva dello stress le mie
prestazioni potrebbero beneficiarne notevolmente. Per un
approfondimento di questa seconda parte e delle modalità per
conoscere dove sono posizionato sulla curva dello stress vi rimando
alla prossima puntata.
STRESS e PERFORMANCE ATLETICA
Edizioni: Psiconline
Autore: Cesare Picco - psicologo/psicoterapeuta e psicologo dello sport
Argomento: esistono 5 tipologie di motori mentali. Ognuno di essi ha bisogno e funziona al meglio con uno specifico livello di stress.
Conoscere il proprio motore mentale permette di comprendere cosa fare e come ottenere gli obiettivi sportivi che ci prefiggiamo.
Recensione: da The Running Pitt - sito di riferimento per podisti evoluti
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