venerdì 4 novembre 2016

I 4 stili emozionali degli atleti

Jim Taylor, importante psicologo sportivo statunitense, ci racconta di aver osservato la presenza di 4 possibili stili emozionali, che contraddistinguono gli atleti. Questi definiscono come un atleta normalmente reagisce a quanto gli accade durante una manifestazione. Quali sono questi stili?

Seether: questi atleti danno l'impressione di essere sempre in uno stato di controllo emotivo, ma in realtà questo accade perchè la rabbia e la frustrazione non hanno ancora raggiunto un livello tale da emergere in superficie. 
Fino a quando le competizioni seguono il corso degli eventi, da loro preventivato, o fino a quando i risultati sono positivi, questi atleti sono capaci di gestire le emozioni. Appena, però, la stagione prende una strada non desiderata o i risultati non sono quelli attesi perdono il controllo emotivo e possono emergere accessi di rabbia o di frustrazione;

Rager: la rabbia e la frustrazione sono sperimentate in modo intenso durante le competizioni e non vengono trattenute. L'atleta Rager manifesta apertamente ed in modo deciso quello che prova, a volte urlando, agitandosi o deprimendosi. Questi comportamenti, che possono apparire scenici, permettono a questi atleti di mantenere una sorta di equilibrio. Il potenziale emotivo cresce, viene espresso e così scaricato.
Questo modello di risposta ha un carattere positivo, fino a quando i risultati vengono sentiti come troppo negativi. In questo caso la rabbia e la frustrazione diventano talmente eccessive da non poter più essere scaricate con efficacia. Le emozioni prendono il sopravvento e si trasformano in un cavallo imbizzarrito senza controllo. L'atleta ne viene danneggiato e così anche la performance. 

Brooder: le emozioni che caratterizzano l'atleta Brooder sono il senso di impotenza e di disperazione. Si ha quasi la sensazione che le emozioni spiacevoli, i cattivi pensieri, facciano parte di questi atleti e dopo una gara insoddisfacente questi siano palpabili. 
Questi atleti vengono influenzati in modo massiccio dalle loro emozioni. Se le gare vanno bene, provano sensazioni positive, che li aiutano nel corso della stagione. Se le gare vanno male, provano emozioni spiacevoli che li danneggiano. Sono inoltre conosciuti per avere un atteggiamento disfattista e per mollare nelle situazioni di forte pressione.
Difficilmente un atleta Brooder raggiunge alti livelli sportivi, seppure siano presenti professionisti contraddistinti da questo stile emotivo di risposta.

Zen Master: sono caratterizzati dalla capacità di non venir influenzati dalle minacce e dalle emozioni negative durante una competizione o durante il corso della stagione. La possibilità di perdere, di commettere errori e di ottenere risultati scarsi, sembra quasi scivolare loro addosso.
Sembrano avere la capacità di gestire le emozioni negative e di riuscire a superare l'accadere di errori e sconfitte. Lo Zen Master raramente manifesta emozioni in gara, sia che esse siano positive o negative, anche nei momenti più critici di una competizione. Questi atleti sono i rari.


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