venerdì 31 marzo 2017

Maremontana Trail: parliamo di stress e performance atletica con atleti elite

Non sempre gli sportivi sono pienamente consapevoli di come il loro livello di stress possa influenzare le loro performance sportive. Purtroppo, o per fortuna, lo stress è uno dei fattori maggiormente implicati nella resa sportiva.

Ottenere una performance eccellente, buona, discreta, sufficiente, insufficiente o scadente, non è solo funzione delle qualità genetiche di un atleta o del suo piano di allenamento. Lo stress gioca nella dinamica prestazionale un ruolo importante, capace di influenzare notevolmente la resa di ogni sportivo.

stress
Generalmente si è soliti incrociare due assi. Su uno di essi è indicato il livello di stress e sull'altro la qualità della performance. Analizzando il grafico sottostante si potrà notare come un livello medio di stress sia essenziale per rendere al meglio, mentre uno stress in difetto o in eccesso può portare a un decadimento prestativo.

Per saperne di più...
Al Maremontana Trail di Loano, sabato 1 Aprile alle ore 17.45, avremo modo di riflettere con tre atleti elite su questa relazione. Cesare Picco, psicologo e psicoterapeuta, uno degli autori del sito Psichesport, sarà sul palco dello spazio Orto Maccagli con Stefano Ruzza e Lara Crivelli del Team Vibram e Nico Valsesia, atleta specializzato in ultra distanze.

Attraverso le loro parole potremo comprendere come lo stress influenzi le prestazioni sportive e come la sua gestione possa servire in tutte le fasi sportive: nell'allenamento, nel pre-gara, durante le competizioni e nella fase di recupero.
Sentire parlare direttamente gli atleti potrà fornire una prospettiva immediatamente fruibile a partire dalla programmazione della serata di sabato, fino a gestire al meglio le prime ore di domenica mattina e la gara stessa in giornata.

Spero questo momento possa essere arricchente come quello tenutosi l'anno passato sul tema della crisi in corsa. Per chi fosse interessato sarà possibile interagire con gli atleti presenti sul palco in modo da chiarire alcuni dubbi o approfondire tematiche sentite come importanti.

 

STRESS e PERFORMANCE ATLETICA

Edizioni: Psiconline
Autore: Cesare Picco - psicologo/psicoterapeuta e psicologo dello sport
Argomento: esistono 5 tipologie di motori mentali. Ognuno di essi ha bisogno e funziona al meglio con uno specifico livello di stress.
Conoscere il proprio motore mentale permette di comprendere cosa fare e come ottenere gli obiettivi sportivi che ci prefiggiamo.
Recensione: da The Running Pitt - sito di riferimento per podisti evoluti
Prezzo: 13,60 su Amazon



 
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giovedì 30 marzo 2017

Musica in Movimento: The Offspring - Ixnay On The Hombre

Dopo l'esplosione (e l'implosione) del movimento grunge a inizio anni '90, fu il pop-punk californiano a prendere in mano le redini del rock americano, per un periodo della durata in realtà di pochi anni, durante i quali però sono stati prodotti album di non disprezzabile valore. Il maggior successo è stato senza dubbio per i Green Day, seguiti a ruota dagli Offspring, che dopo gli inizi di carriera su sonorità più oscure, si sono via via spostati sempre più verso un pop fin troppo commerciale e dai risultati non sempre positivi. Gli Offspring avevano però in Dexter Holland, cantante e leader del gruppo, un ottimo autore di testi e interprete vocale, seppur con minor carisma e personalità del Billy Joe Armstrong dei Green Day.

Dopo il successo di "Smash", del 1994, con "Ixnay On The Hombre" del 1997, gli Offspring produssero un album dove convivevano la capacità di scrivere ottime canzoni alla necessità di creare nuovi brani da ritmi e melodie accattivanti per tenere alte le vendite. Inutile dire che rimane un buon album da ascoltare senza tropo impegno durante un'attività sportiva intensa.

martedì 28 marzo 2017

Felipe Massa in: beffa all'ultima curva

Interlagos, 8 Novembre 2008. 

Un giro alla fine. Mazzoni, in cabina di commento, inizia a snocciolare numeri, cifre e date. Massa è virtualmente campione del mondo. Brasiliano vincente in Brasile. L’apoteosi della gioia per la torcida, l’apoteosi per un ragazzo cresciuto accanto a Schumacher, inseguendo il sogno di Ayrton, dopo un weekend vissuto guardando gli altri dall'alto, con il mirino sulla freccia d'argento di Lewis Hamilton. Vincere e sperare. Vincere e vedere Hamilton al sesto posto. Vincere e voler credere nel destino. Sotto un diluvio torrenziale.

venerdì 24 marzo 2017

Lavorare sugli obiettivi sportivi

La scorsa settimana abbiamo visto come gli obiettivi sportivi possano essere divisi in obiettivi di performance e obiettivi di risultato. I primi indicano il raggiungimento o meno di un obiettivo che non ha strettamente a che fare con il risultato finale o con la classifica, ma con un determinato aspetto della performance (ad es: il tempo finale, lo svolgimento corretto di un gesto tecnico, la % di passaggi andati a buon fine, ecc.). I secondi concentrano l'attenzione al risultato finale, quantificabile in un punteggio o in una data posizione in classifica.

In questo articolo voglio proporre una semplice attività di pianificazione degli obiettivi pre-gara, che può aiutare ogni atleta a valutare in modo più obiettivo le proprie prestazioni atletiche. Prendiamo come esempio un maratoneta che voglia definire i propri obiettivi.

mercoledì 22 marzo 2017

Valentino Rossi vs. Casey Stoner: Brindisi al cavatappi

Devo essere onesto. Essere imparziale quando si parla di Valentino Rossi è per me impossibile. Provo un amore viscerale per il pilota di Tavullia, per la sua schiettezza e per il suo modo di guidare. È una leggenda del motociclismo vista sbocciare e crescere. È il simbolo su due ruote per la nostra generazione. Si può amare, si può odiare. Non si può ignorare.

Laguna Seca, per Rossi, è il punto massimo del suo talento e della sua follia.
Come a Welkom, nel 2004. http://www.psichesport.com/2016/11/la-rivoluzione-su-due-ruote-vr46.html
Stoner più veloce, quasi imbattibile, da arginare con la grinta e standogli davanti o, al massimo, con le ruote sul collo.
Casey in pole per la quinta volta consecutiva, Vale secondo. La Ducati dell’australiano perennemente più veloce delle Yamaha. Rossi è all’ultima chiamata, arrivare dietro ancora vorrebbe dire dover alzare bandiera bianca. 

Pronti, via! Lorenzo cade rovinosamente, il 46 insegue il 27, mentre il gruppo alle loro spalle sembra sempre più distante, come se facessero un altro sport.
29 giri alla fine. Curvone veloce, Stoner si appoggia, passa davanti. Rossi non molla, il cavatappi all’orizzonte. Valentino allunga la staccata, finisce con le ruote nella ghiaia. La moto sobbalza, rischia di cadere, ma la tiene in piedi. Stoner deve fare spazio, ma non demorde. I cuori dei tifosi sospesi, tra incredulità e tensione. 


La caccia riprende, Stoner attacca, Rossi risponde, altri 20 giri da urlo, tra colpi ai limiti del regolamento e della sanità mentale. Come in un videogame. Il testosterone in gioco, il gruppo disperso a oltre 20 secondi. Casey è nervoso, non riesce a stare davanti. Arriva lungo in un paio di staccate, cercando di sfruttare il motore rosso. Fino a nove giri dal termine.
Rossi è davanti, Stoner arriva ancora lungo. Deve rialzare la moto. Finisce nella terra. Finisce a terra. Chiuderà secondo.

Il 46 scappa, qualcosa è cambiato. Il mondiale, che sembrava a senso unico. L’ennesimo capitolo di una leggenda.

Odi et amo. Una bottiglia di spumante e un cavatappi sulla strada per il mondiale.

Valentino Rossi contro Casey Stoner. Rivalità da urlo.

lunedì 20 marzo 2017

SportivaMente: Manuela Ansaldo

Manuela Ansaldo è psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.

Specializzata in psiconeuroimmunologia, con un dottorato in neuroscienze e una formazione in psicologia dello sport. 

Dal 2015 ha avviato il progetto "Teraplando: fare terapia pedalando"










Ciao Manuela, posso chiederti di presentare chi sei e di cosa ti occupi?

Sono una psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Ho una specializzazione in psiconeuroimmunologia, un dottorato in neuroscienze e una formazione in psicologia dello sport. Posso dire di avere speso molto tempo all'interno della mia carriera accademica.
Contemporaneamente alla mia formazione ho sempre praticato sport. Ho iniziato andando in palestra, in un contesto chiuso da indoor. L'attività sportiva non rivestiva per me unicamente un obiettivo fisico, ma legato anche al mio benessere psicologico.
Alla termine del dottorato in neuroscienze, il dottor. Massimo Biondi titolare della cattedra di Psichiatria della Sapienza, conoscendo la mia formazione sportiva, il mio lavoro nei centri sportivi con l'indoor cycling, mi consigliò la lettura di un articolo in cui descriveva gli effetti terapeutici dell'attività aerobica. Da quel momento ho iniziato una ricerca bibliografica volta ad indagare tutti gli effetti benefici dell'attività aerobica sul cervello, inteso sia come organo, che da punto di vista psicologico. Ho potuto così iniziare a stendere il razionale scientifico di “Teraplando: fare terapia pedalando”.

venerdì 17 marzo 2017

Stress e tipologie atletiche

Non propriamente un articolo quello di questa settimana, ma la presentazione di un'attività a cui Psichesport prenderà parte sabato 1 aprile.

Nel week end del Vibram Maremontana Trail di Loano, Cesare Picco sarà presente sul palco allestito presso lo spazio Orto Maccagli con alcuni atleti elite per ragionare su come lo stress può influenzare le presentazioni sportive.

Non tutti gli atleti reagiscono allo stesso modo al crescere dello stress. Alcuni ottengono le migliori performance quando il livello di stress è contenuto, altri quando è moderato e alcuni quando lo stress è decisamente elevato.

In un dialogo a più voci vedremo come i livelli di stress siano intimamente connessi alla predisposizione per distanze più o meno lunghe e per sport di durata più o meno lunga. Aspetto di grande interesse consisterà nel ragionare insieme ad atleti elite, per declinare concetti teorici nella pratica sportiva di ogni giorno.

A breve maggiori dettagli rispetto ai nomi degli atleti coinvolti.

Vi invitiamo al Vibram Maremontana Trail per condividere un week end di sport, di mare e di psicologia sportiva a Loano. Non mancate!





martedì 14 marzo 2017

Alessandro Ballan, campione del mondo di normalità


Resistere significa semplicemente tirare fuori i coglioni, e meno sono le chance più dolce è la vittoria.C. Bukowski
28 Settembre 2008. 

A Varese c’è il sole, in Piazza Montegrappa i tifosi guardano ammirati i ciclisti sfrecciare, dopo una settimana di attesa, tra prove contro il tempo, mondiale femminile e Under 23. Il momento più atteso annualmente alla settimana iridata. Nelle due edizioni precedenti, a Salisburgo e Stoccarda, Paolo Bettini aveva dimostrato di essere il più forte, ma in quell’occasione, a causa della marcatura asfissiante di Valverde, Freire e Boonen, il toscano non riesce a inserirsi nel gruppo dei migliori, dove, invece, sono riusciti a entrare Ballan, Cunego e Rebellin. I tre italiani, temendo la velocità degli avversari e l’esplosività di Joaquin Rodriguez, optano per una corsa d’attacco e, uno dopo l’altro, fanno soffrire tutti con delle rasoiate potenti e ben assestate. 

venerdì 10 marzo 2017

Obiettivi di performance e obiettivi di risultato

In questo articolo presenterò due tipologie di obiettivi sportivi, quelli di 1) performance/processo e di 2) risultato. Nell'iter che porta alla costruzione di un successo sportivo la definizione degli obiettivi è senza dubbio uno dei passaggi più importanti. 
Torniamo però alla distinzione tra questi due obiettivi:

  • Di performance/processo: per questa tipologia di obiettivi, l'attenzione preponderante è rivolta a ciò che è sotto controllo dell'atleta. Alla qualità della sua prestazione, all'efficacia nello svolgimento di un determinato gesto tecnico. La scarsa attenzione a quanto realizzato dagli avversari porta, per gli obiettivi di performance/processo, gli atleti a porre l'attenzione a come loro hanno gareggiato e non tanto a come sono arrivati in classifica.

martedì 7 marzo 2017

Verso Mexico70: la Guerra del Calcio

Calcio e bombe, di solito, le immaginiamo in bianco e nero, ambientati in una cornice europea, magari durante la Seconda Guerra Mondiale, un binomio relegato a una parte della nostra storia, come se la violenza associata allo sport, da quel momento in poi, fosse diventata solo una questione di hooligans.

Eppure calcio e bombe non sono solamente guerre mondiali, Europa e Razzismo, ma anche Centro America, guerre civili e guerre di civiltà, nonostante di civile avessero ben poco.
C’è un conflitto, denominato appunto ‘La Guerra del Calcio’, durato dal 14 Luglio al 18 Luglio 1969 tra Honduras ed El Salvador. Un conflitto tra i più sanguinosi del secondo dopo guerra, il quale ha causato 5700 morti e 50000 sfollati.

venerdì 3 marzo 2017

L'allenatore, troppo spesso dimenticato dalla psicologia dello sport


All'interno della letteratura in psicologia dello sport gli allenatori sono considerati individui capaci di influenzare le vite degli atleti. Questi ultimi diventano infatti delle guide e dei supporti a cui gli atleti si rivolgono quando si trovano in difficoltà.

Seppure questo ruolo venga riconosciuto e sia chiara l'importanza cruciale che l'allenatore riveste per gli atleti, pochi studi hanno diretto la loro attenzione nel comprendere come rispondere al meglio alle necessità degli allenatori. Questa dimenticanza è da considerare grave se consideriamo come le performance di ogni atleta siano intimamente connesse anche alle abilità umane e personali dell'allenatore e non solo a quelle tecniche.