mercoledì 31 maggio 2017

Libreria dello sport: Ciclismo. Teoria e pratica dell'allenamento

Chi è l'autore: Francesco Confalonieri e Fabio Vedana.

Di cosa parla: seppure questo non sia un libro estremamente recente, riesce a fornire una panoramica di tutte le componenti che permettono una crescita sportiva sulle due ruote.
Il libro si concentra su numerosi argomenti: cenni di fisiologia dell'esercizio fisico; teoria dell'allenamento; pratica dell'allenamento; fatica e sovrallenamento; valutazione funzionale; approccio alla gara; scelta della bicicletta; alimentazione e integrazione; cardiofrequenzimetro; programmi di allenamento.

A chi può interessare: Indicato per gli amatori evoluti che desiderano scoprire i principali allenamenti praticabili sulle due ruote e che desiderano ragionare sulla strutturazione di un piano di allenamenti. 

lunedì 29 maggio 2017

L'importanza dei genitori nello sport

La passione genera passione? Nello sport sembrerebbe proprio così! Un'indagine svolta da CONI e Istat nel 2014, evidenzia come lo svolgimento di un'attività sportiva da parte di bambini e adolescenti sia strettamente connessa alla concezione che dello sport viene fornita dai genitori e dall'importanza che lo sport riveste per loro.

I dati parlano chiaro, seppure siano di estrema semplicità. Molto più frequente è trovare un giovane che pratica sport quando anche i genitori lo praticano. Concentrandoci sulla fascia d'età che va dai 3 ai 24 anni, possiamo constatare che, se entrambi i genitori sono sportivi, nel 79,1% dei casi loro figlio praticherà SPORT. Se, invece, solo uno dei due genitori pratica sport la percentuale scende al 42,2% dei casi.

martedì 23 maggio 2017

La rimonta di Bartali

21 minuti da recuperare. Il sogno giallo pronto a sfumarsi alle prime ore del mattino del 13 Luglio. La maglia di leader sulle spalle di Bobet, un ventitreenne di talento che, solo pochi anni dopo, si sarebbe trasformato da promessa a campione, dominando il Tour in tre anni consecutivi. Il pronostico contro, i giornalisti italiani tornati in patria perché lo consideravano spacciato, una sola idea in testa: provare.



Gino Bartali aveva 34 anni. Aveva vinto il suo primo Tour nel 1938, davanti a Vervaecke, prima che la Seconda Guerra Mondiale gli rubasse anni di vittorie. Anni senza competizioni, ma con la Resistenza nel cuore. Anni a consegnare documenti nascosti nella canna della bicicletta, sfruttando le gambe e la popolarità. Anni di lotta segreta.

giovedì 18 maggio 2017

Dialogo col campione: Gabriele Abate

Gabriele Abate è un runner specializzato nella corsa in montagna.

Nel suo palmares figurano prestigiosi traguardi. Gabriele Abate è stato: Vice Campione individuale 2005 di corsa in Montagna a Wellington (New Zeland) e Vice Campione Europeo 2011 di Corsa in Montagna a Bursa (Turchia).

A squadre ha conquistato i titoli mondiali nel 04’, 05’, 07’, 08’, 11' e il titolo europeo negli anni 05’, 06’, 07’, 08’, 10', 11', 12'

A livello nazionale ha ottenuto il titolo di Campione Italiano Lunghe Distanze nel 2010, 2011 e 2012







Ciao Gabriele, sei molto conosciuto nell'ambiente della corsa. Per chi non ti conosce, ma anche per chi ti conosce, puoi spiegare quali sono i tuoi principali punti forti che ti rendono un atleta di alto livello?

Sicuramente la testardaggine e poi sono molto meticoloso nella preparazione di un evento

venerdì 12 maggio 2017

Perchè spero non venga abbattuto il muro delle 2h in maratona

Sabato 6 Maggio alle 5.45 all'autodromo di Monza si è tenuto l'evento "Breaking2", organizzato dalla Nike, dove 3 atleti hanno provato ad abbattere il muro delle 2 ore in maratona. I protagonisti di questa sfida sono stati il keniano Eliud Kipchoge, l'etiope Lelisa Desisa e l'eritreo Zersenay Tedese.
 


Scorrendo Facebook, e leggendo le notifiche presenti sulla mia bacheca, ho percepito un notevole fermento sia tra gli appassionati di atletica, sia tra gli sportivi in generale. L'immaginario umano si è acceso per questa possibile impresa. L'uomo sarebbe stato capace ancora una volta di ridefinire i propri limiti? 

martedì 9 maggio 2017

Il primo lampo di Gilles

Critiche e polemiche. Stampa contro, colleghi stizziti, tifosi divisi. Un odi et amo costante che lo avrebbe accompagnato fino alla sua ultima corsa. Gilles Villeneuve era un poeta maledetto in versione pilota, il talento strabordante che faceva squadra con la follia e la sfortuna. Non era un pilota normale, era come un’acrobata nel grande circo della formula 1. Sempre sul filo, sempre in bilico, sempre sull’abisso, con la scelta giusta alle spalle e la il baratro del talento davanti.

8 Ottobre 1978. Gran Premio del Canada, il pubblico amico intorno, la sua Ferrari sotto al sedere. Davanti a se Jarier e Scheckter, quello che, l’anno successivo, avrebbe portato il titolo alla scuderia di Maranello. Le critiche nel casco, la fiducia di Enzo Ferrari. Pronto a tutto.

venerdì 5 maggio 2017

La somatizzazione: quando i pesi della mente parlano attraverso il corpo

A cosa ci si riferisce quando si parla di somatizzazione? La mente e il corpo sono strettamente collegati e si influenzano vicendevolmente. Se avete mai sperimentato tecniche di respirazione, potete comprendere come attraverso una modulazione, volta a rilassare il corpo, possa prodursi una stato di quiete anche tra i nostri pensieri. Come il corpo influenza la mente, così anche la mente ha la capacità di influenzare il corpo. Questo può accadere sia in una direzione di benessere, che di malessere.

Con il termine "somatizzazione" si intende il meccanismo che permette di trasformare i processi psichici in somatici, coinvolgendo il sistema endocrino ed immunitario. Nel concreto, tensioni e conflitti di origine prettamente psicologica si materializzano in una sintomatologia fisica, che può lasciare intuire la presenza di un disturbo di natura organica. In questo caso specifico, però, i sintomi non derivano né da una condizione medica generale, né dagli effetti diretti di una sostanza, ma solo dalla presenza di un disagio o da uno stato di tensione mentale.

martedì 2 maggio 2017

Walter Ray Allen, una tripla per cambiare la storia

‘Win or go home’. È la grafica impietosa che compare quando sei a una sconfitta dall’eliminazione nei playoff. È la pressione che si prova quando ogni minimo errore può essere fatale. È essere con le spalle al muro, mentre i tifosi sono in piedi sui seggiolini. Non sono solo parole, è uno stato d’animo.

19 Giugno 2013, a Miami siamo al sesto episodio delle Finals NBA. Il palcoscenico è tutto delle due contendenti, i San Antonio Spurs di Duncan, Parker e Ginobili, e i Miami Heat di James, Wade e Bosh. Due modi di essere grandi a confronto. Il passato contro il presente. Le gambe stanche di Tim Duncan contro l’esplosività dirompente di Lebron James. Ovest contro Est. La resa dei conti al termine della stagione.