lunedì 27 novembre 2017

Dialogo col campione: Niccolò Bonifazio

Niccolò Bonifazio è uno dei ciclisti più promettenti del panorama italiano.

Nel suo palmares può già vantare alcuni importanti successi: Coppa Agostoni, Gran Premio di Lugano ed una tappa al Tour de Pologne.

Nel 2015 conclude 5° alla Milano Sanremo.











Ciao Niccolò, ti dedichi ad uno sport di endurance. Quali sono le caratteristiche mentali che contraddistinguono lo sportivo di endurance?
Sono caratteristiche che si costruiscono nel tempo. L'atleta di endurance è semplicemente uno sportivo che si è costruito in anni di allenamento.
Una persona normale, anche se molto dotata, non potrebbe mai competere ad alto livello in uno sport di questo tipo, perché non ha la base sia mentale e fisica costruita in anni di preparazione. La fatica tempra il corpo e la mente. 

Quando sei al limite quali sono i pensieri che ti aiutano a tenere duro?
Partiamo da un presupposto: siamo mentalmente sempre al limite. Quando arrivo al massimo sforzo fisico l'unica cosa che mi aiuta a tenere duro consiste nel pensare a tutti i sacrifici che ho fatto per essere arrivato fino a dove mi trovo.
Un altro possibile pensiero è di natura strategica. Penso che "scollinare" la salita il prima possibile mi permetterà di recuperare le forze.


Riesci a dare il meglio quando la velocità sale, gli spazi si stringono e aumentano i rischi. Come ti alleni per gestire questi frangenti della competizione? Curi anche l'aspetto mentale?
Questo è un aspetto allenabile solo ed esclusivamente in corsa. In ogni finale i fattori in gioco cambiano e sono quindi sempre diversi.
In parte correre in pista può aiutarti, ma non ricrea veramente le condizioni della strada.


Prova a pensare al tuo migliore risultato o alla gara che maggiormente ti ha soddisfatto. Come descriveresti il pre-gara? E' stato un pre-gara tranquillo o ricco di tensione?
Se arrivi all'interrogazione preparato non hai paura di mostrare ciò che sai. Quando arrivi senza essere preparato iniziano i dubbi e puoi pensare di non farcela. In questa situazione parti già svantaggiato.
Nel ciclismo accade la stessa cosa. Quando arrivi preparato alle corse sai cosa puoi fare e la tensione non crea problemi. Certo nel pre-gara un po' di tensione è normale ed io sono sempre un po' teso, ma non me ne accorgo nemmeno. Corro circa 70 volte l'anno e mi sono abituato.


Tu come arrivavi alla manifestazione? Eri tranquillo o c'era della agitazione?
Sempre tranquillo.

INTERVISTA REALIZZATA DA:
Cesare Picco, autore del libro Stress&Performance Atletica
psicologo/psicoterapeuta e psicologo sportivo

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