venerdì 24 marzo 2017

Lavorare sugli obiettivi sportivi

La scorsa settimana abbiamo visto come gli obiettivi sportivi possano essere divisi in obiettivi di performance e obiettivi di risultato. I primi indicano il raggiungimento o meno di un obiettivo che non ha strettamente a che fare con il risultato finale o con la classifica, ma con un determinato aspetto della performance (ad es: il tempo finale, lo svolgimento corretto di un gesto tecnico, la % di passaggi andati a buon fine, ecc.). I secondi concentrano l'attenzione al risultato finale, quantificabile in un punteggio o in una data posizione in classifica.

In questo articolo voglio proporre una semplice attività di pianificazione degli obiettivi pre-gara, che può aiutare ogni atleta a valutare in modo più obiettivo le proprie prestazioni atletiche. Prendiamo come esempio un maratoneta che voglia definire i propri obiettivi.

Quanto può fare è dividere gli obiettivi in:
1) performance
2) risultato

Suddividere gli stessi in 3 livelli:
a) obiettivo minimo;
b) obiettivo buono;
c) obiettivo massimo.

Provo a fare un esempio, per essere più chiaro.

L'aspetto che in questo caso voglio tenere in considerazione per gli obiettivi di performance è il tempo cronometrico finale (altri obiettivi di performance potrebbero essere: il livello di fatica, la capacità di mantenere una determinata frequenza cardiaca per tutta la manifestazione, curare la dinamica di spinta, ecc.). Il tempo cronometrico non influenza strettamente la classifica finale (posso ottenere un ottimo tempo, ma chiudere in una posizione di rincalzo se il livello è molto alto). Detto questo, declino il mio obiettivo di performance a 3 livelli.
  • OBIETTIVO PERFORMANCE:
    • minimo: 3 h e 30 minuti
    • buono: 3h e 20 minuti
    • massimo: 3 h 10 minuti
Andrò poi a fare la medesima operazione con gli obiettivi di risultato
  • OBIETTIVO RISULTATO:
    • minimo: entrare nel primo 60% della classifica
    • buono: entrare nel primo 50% della classifica
    • massimo: entrare nel primo 40% della classifica
Perchè è utile operare una divisione tra obiettivi di performance e risultato? Perchè è utile suddividere in 3 livelli di soddisfazione? Avere più obiettivi e avere una gradazione di soddisfazione variegata mi permette di uscire "vincitore" o soddisfatto da una gara nella quale non ho centrato il mio obiettivo massimo. Questo mi aiuterà ad accrescere il mio senso di autoefficacia, che mi permetterà di essere più performante la gara successiva.

Se, prendendo l'esempio precedente, concludessi la mia maratona in 2 h e 27 minuti arrivando tra il 70% e l'80% della classifica finale, potrei comunque essere orgoglioso di me, trovando delle buone motivazioni per continuare ad allenarmi e migliorare. E' dunque importante utilizzare non solo obiettivi di risultato, ma anche obiettivi di performance e prevedere una gradazione di vari livelli di soddisfazione. Questo mi tutela da vissuti di fallimento immotivati e mi fornisce un importante carburante per continuare con la mia attività sportiva.


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