lunedì 16 novembre 2015

Dialogo col campione: Martina Valmassoi

Martina Valmassoi è una sci alpinista italiana.

Detentrice del titolo italiano sprint, Martina Valmassoi è una delle atlete più in forma del panorama sci alpinistico.
Numerosi podi in coppa del mondo e vittorie in molte classiche rientrano nel palmares di Martina Valmassoi.




Ciao Martina, alle scuole elementari le maestre sono solite assegnare il tema “cosa vorresti fare da grande”. La piccola Martina aveva un sogno nel cassetto? Ce lo puoi raccontare?

La piccola Martina alle elementari era una bambina come tante o meglio, un bambino, un ibrido. Capello corto, orecchini da pirata, magliette chiaramente provenienti dai pacchi gara delle campestri o cose riciclate da mia sorella. Contrabbandavo figurine dei Pokemon pur adorando il mio astuccio del Diddle portato da Mamma San Nicolò. Diciamo che come tutte le bambine ero indecisa sul mio futuro. Un giorno volevo essere una pittrice, l'altro una rockstar, l'altro ancora l'erede femminile di Bjørn Dæhlie.


Una delle tue passioni è la musica. Se dovessi scegliere una canzone che ti racconti come atleta, quale sceglieresti? In che modo questa canzone ti rappresenta?

Più che i testi delle canzoni seguo il ritmo, tutto ciò che mi provoca degli sconvolgimenti di qualche tipo. In alcuni periodi sono totalmente rock tendente all'heavy, altri momenti preferisco muovermi e rilassarmi a suon di reggae e hiphop. Ad ogni modo adoro i Black sabbath, i Led Zeppelin e pure gli Iron Maiden, ma ascolto volentieri i FirstAidKit o i Current Swell.
Un testo che mi piace, se proprio lo vuoi sapere, è questo dei Negrita: “Innamorati dei sogni, che nessuno te li porta via! Il vento sta cambiando il sole splende, c'è chi lotta e chi si arrende. c'è chi dice cose nuove , c'è chi è morto e non lo sa... FUORI CONTROLLO”. Questa é una canzone che da speranza e spinge al vivere al 100% ogni momento della nostra esistenza.

Lo sport è movimento, fotografare coglie l'attimo fermando il tempo. Una passione finalizzata a rallentare lo scorrere del tempo può a tuo avviso migliorare la pratica sportiva, che richiede di accellerarlo?

La fotografia si di certo a me rallenta, poiché non sono in grado di allenarmi e mettermi le bende sugli occhi. Se vedo qualcosa che mi attrae devo scattare, è più forte di me.. certamente se non avessi questa passione sarei un'atleta migliore ;)

Credi che l'essere donna, una sportiva donna, possa caratterizzare la tua pratica atletica dal punto di vista mentale? Aspetti del tuo essere donna possono avvantaggiarti in allenamento e/o in gara?

Senza offesa o discriminazione verso il "sesso forte", le donne ad alto livello hanno mentalmente qualcosa in più. Nella vita siamo piene di paranoie e ci creiamo a volte problemi inesistenti, però quando una donna si fissa un obiettivo ha una lettura un po' più chiara sul come raggiungerlo. Siamo più pazienti e siamo in grado di andare per gradi o almeno molte di noi é  così. Credo sia l'invidia che frega un po', ma a tal proposito mi chiamo fortunatamente fuori.
Anna Frost. Così semplice, umile ma con carattere. Se ha un obiettivo ci si immerge al 100% senza dimenticarsi, però, di quella che è. Amici, passioni, abitudini quotidiane. Tutto fa parte del piano d'allenamento. Pur viaggiando come una disperata ammiro la sua capacità nel non perdere mai il contatto con ciò che è veramente importante, ossia la passione per ciò che si fa, i rapporti umani e tutto ciò va oltre la performance.

Nei momenti difficili di una gara esiste un motto, una frase o un pensiero a cui ti piace aggrapparti e che ti dona nuova energia?

Non ho un motto, semplicemente penso a tutto ciò che ho fatto per arrivare fin li e che momenti down capitano a tutti.  Generalmente con questa idea me la cavo. Ah! Penso anche che tutti fanno fatica!

Nello sci alpinismo fate gare che vanno dalle sprint di pochi minuti, in cui conta esplosività e precisione tecnica, a gare di diverse ore come le grandi classiche, dove conta la resistenza, a gare a tappe, dove conta il recupero e l'esperienza. Credi siano necessarie legate all'approccio mentale?
Si la testa è importante sempre, è ciò che fa girare le gambe a volte meglio del motore. Penso che non ci siano degli standard. io personalmente mi ritengo mentalmente forte perché riesco a non farmi influenzare troppo da ciò che mi circonda. Una partenza a razzo, un fisico apparentemente più prestante, un atteggiamento di superiorità. Se conosci bene te stesso riesci a cancellare tutto questo ed a concentrarti solo sulle tue sensazioni e quindi a correre solo con te stesso.
Durante le corse a tappe ti capita di svolgere esercizi di rilassamento mentale, training autogeno o esercizi respiratori? Nel caso tu non le svolga ai mai pensato di utilizzarle in futuro?
No guarda, Training autogeno, rilassamento mentale sicuramente funzioneranno con qualcuno ma ti ripeto, io vivo lo sport abbastanza serenamente. Se dovessi sentire la necessità di fare certe pratiche prima di una gara a parer mio sarebbe come fare una lotta contro se stessi. Credo che se sono li è perché io lo voglio, non perché sono costretta o perché mi sono forzata a farlo.
Se fossi tentata di provarci, per come sono fatta penso che sarebbe l'ultimo segnale che mi dice “cambia sport e vivitela più serenamente!”. Detto ciò ammiro chi è in grado di farlo, solo la cosa non è compatibile col mio carattere!

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