In un precedente articolo (parte 1) abbiamo potuto comprendere come la presenza di compagni di allenamento o di un pubblico possa essere un importante stimolo, per aumentare le nostre performance.
In un noto esperimento, Norman Triplett, psicologo appassionato di sport, dimostrò come alcuni bambini riuscissero ad essere più veloci ed accurati nell'arrotolare una lenza su un rocchetto se vi era la presenza di un gruppo o di osservatori, rispetto a quanto realizzato in solitaria.
Questo esperimento può portarci a credere che le nostre performace sportive saranno di qualità superiore quando avremo intorno a noi degli avversari, compagni di allenamento o un pubblico. Quanto detto è vero in buona parte delle competizioni a cui prendiamo parte e per la maggior parte degli atleti, ma non è così in senso assoluto. Sono infatti presenti alcune variabili da considerare.