Marco Lokar è un ex cestita italiano, che ha calcato i parquet dalla serie A1 fino alla serie C. Tra le sue esperienze anche due anni alla pallacanestro Trieste allenata da Bogdan Tanjević.
Marco Lokar ha anche giocato nel campionato universitario americano per la Seton Hall University dove viene ricordato per una partita da 41 punti e per essersi rifiutato di vestire la casacca con la bandiera americana durante il periodo della guerra del Golfo.
Oggi Marco Lokar lavora come manager.
Ciao Marco, quali sono le differenze mentali con cui deve confrontarsi un giocatore che affronta il campionato americano e italiano?
Ci sono molte differenze,
che percepisci
nel mondo dello sport come anche nel mondo del lavoro. Negli Stati
Uniti d'America, in qualche modo, il merito viene premiato ed è quindi il campo a determinare il tuo futuro. In Italia e in
Europa questo accade limitatamente al mondo dello sport, mentre negli Stati
Uniti è sicuramente un mantra a tuttotondo.
Un'altra enorme
differenza è che negli Stati Uniti lo sport è “crudo”. La
seconda, terza o quarta possibilità sono molto difficili da
ottenere. Quando arriva il tuo turno o quando hai la possibilità di
giocarti la tua chance devi dimostrare quello che vali, con bravura e
determinazione. Questa può sembrare una sorta di selezione
darwiniana severissima, ma nei fatti è così.
Anche nello stile di
gioco ci sono enormi differenze, ma non hanno a che fare con
l'aspetto psicologico, organizzativo e umano.