Marco De Gasperi è un atleta italiano di corsa in montagna e di skyrunning. Nato a Bormio nel 1977, inizia la sua attività sportiva nel 1992. Oggi milita nelle fila del Corpo Forestale dello Stato.
Nel suo palmares figurano titoli prestigiosi: 7 volte campione del mondo di corsa in montagna, campione europeo e più volte campione italiano, sia a livello individuale che a staffetta. Nella sua bacheca dei trofei si contano più di 20 medaglie.
Vincitore di alcune delle più importanti Skyrace, Vertical Kilometer e Vertical Races a livello internazionale.
Oltre ad essere un atleta è un grande appassionato di montagna. Passione che lo ha spinto a intraprendere un nuovo progetto:
Boy Mountain Dreams
Ciao Marco, ascoltando le tue parole in diverse interviste, traspare un tuo legame
intimo con le montagne, al punto che mi è parso siano una persona che conosci.
Se io volessi incontrare questa persona, ma non la conoscessi ancora, quali
consigli mi daresti?
Sai, anche io mi sono posto lo stesso quesito
guardando la naturalezza e la tranquillità con cui i marinai affrontano il mare.
Per me che non so nuotare fa già strano vederli vicino ad una barca, mentre
loro sanno dare del “tu” a uno spazio sconfinato di acqua, una cosa grande come
il mare.
Credo che per me la montagna sia
la stessa cosa, che il mare è per un marinaio. La montagna l'ho vissuta fin da quando ero
piccolino, nella pienezza che caratterizza quegli anni. Mi ci sono avvicinato
lentamente, prima con delle camminate estive per cercare le mucche di mio nonno
che fuggivano dal pascolo, poi per arrivare in cima alle prime montagne, fino a
creare un piccolo album in cui annotavo i miei primi 3000 metri e i ghiacciai
conquistati. Queste esperienze nate e cresciute piano, piano, credo abbiano costruito il mio bagaglio
culturale da “montanaro”. Quindi
per me sarebbe difficile dire a qualcuno che non conosce la montagna: “ecco te
la presento”. Lo si può invece fare con qualcuno che la vive regolarmente, che
vive ai loro piedi o in paese vicino.
Potrei non essere la persona
adatta per presentare la montagna a qualcuno che desidera conoscerla
superficialmente, perché lui potrebbe non capire e non apprezzare ciò che io
vedo e ciò che io intendo.
Ti racconto un’esperienza che
forse può rendere l’idea. Mi è capitato di svolgere un training camp in un
rifugio a 2100m con dei londinesi impiegati in banca. Ho scelto di proiettare
dei filmati con scorci di montagna, racconti di esperienze di corsa e fatica,
come anche esperienze di persone che hanno vissuto in passato il contrabbando
passando da una valle all'altra. Vedevo queste persone estasiate, ma non sono
certo che abbiano compreso a pieno, perché la montagna non la impari in questo
modo. Credo che per insegnare a qualcuno cosa sia la montagna sia importante
prenderlo e portarlo in montagna, spendendoci un po’ di tempo. Questo è un bagaglio che si costruisce lentamente vivendo delle esperienze.