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venerdì 13 ottobre 2017

Il riscaldamento mentale nel pre-gara

Esistono delle strategie per settare al meglio la mente nel periodo che immediatamente precede una competizione? La risposta è decisamente affermativa, ma può assumere forme differenti in relazione all'atleta che la pone. Molto utile a tale riguardo è comprendere il proprio motore mentale.
Non esiste una strategia che funzioni per tutti, ma esiste una strategia che funziona per me. Qualsiasi professionista proponga una tecnica "panacea" generica e generale è, a mio avviso, o poco competente o in mala fede. Il compito e la competenza di uno psicologo consiste nel comprendere il proprio interlocutore e nel fornire uno stimolo ad hoc relazionato ai suoi bisogni.
Quanto propongo nelle righe seguenti è di conseguenza solo uno spunto di riflessione e una possibilità da intraprendere, ma non un suggerimento valido per tutti. Se questa possa funzionare o meno dipende da una serie di variabili connesse alla personalità dell'atleta.

venerdì 22 gennaio 2016

Tecnica di rilassamento pre-gara: RCC Respiro Conto Cammino

Oggi vi presento una tecnica di rilassamento, che trovo veramente straordinaria. 

Le ragioni che rendono la tecnica RCC eccezionale sono la sua semplicità di realizzazione, combinata ad un'ottima efficacia. A queste motivazioni si aggiunge la possibilità di realizzarla in qualsiasi momento della giornata, senza che nessuno intorno a noi si possa accorgere che ci stiamo rilassando.

Potete utilizzare questa tecnica: a casa, al lavoro, mentre passeggiate per la strada e prima di una competizione. Se siete un nuotatore potete provare ad inserirla mentre vi incamminate verso il trampolino di partenza, se siete un runner mentre vi accingete ad entrare in griglia, se siete un calciatore mentre siete in fila e con la vostra squadra vi dirigete al centro del campo per il fischio di inizio.

venerdì 23 ottobre 2015

Come gestire lo stress prima di una competizione

Eccoci alla nostra seconda puntata sullo “stress e performance sportiva”. Nella prima abbiamo visto come un livello ottimale di stress ci permetta di rendere al meglio, utilizzando a pieno le nostre potenzialità. In questa parte ci interrogheremo su come leggere a quale livello di stress siamo e come riportare il livello di stress ad un livello ottimale, migliorando così le nostre prestazioni.


Come potete osservare nella parte destra della curva (già presente nel precedente articolo) abbiamo inserito 3 livelli. Ad ognuno di questi livelli corrisponde un livello progressivamente crescente di stress. Nel punto 1 il nostro livello di stress supera il livello adeguato, nel punto 2 è eccessivo e nel 3 è decisamente poco sopportabile. Lo stress a questi 3 livelli, e in tutti i punti a destra della curva, influenza negativamente le nostre prestazioni.

lunedì 19 ottobre 2015

Dialogo col campione: Samuele Porro

Samuele Porro è un biker di spicco nel panorama nazionale e internazionale, che si dedica principalmente alla specialità MTB Marathon. Laureato campione italiano nel 2014 e nel 2015 è attualmente campione in carica. Da pochi giorni ha riportato l'Italia, dopo 32 anni senza successi, sul gradino più alto del podio alla Roc d'Azur prestigiosa competizione in territorio francese.
Ciao Samuele, in questi anni ti stai proponendo come uno degli atleti di maggiore spicco nel panorama della Mountain Bike. Quali sono, secondo te, gli aspetti caratteriali che contraddistinguono un atleta portato per questo sport? Alcuni di questi sono specifici per il biker e non per il ciclista?

Il mio sport, come anche il ciclismo, è uno sport di sacrificio, fatica e resistenza. Un atleta per farcela deve quindi avere voglia di arrivare, oltre ad essere contraddistinto dalla capacità di porsi degli obiettivi.
I tratti forse più importanti sono il saper essere un "calcolatore" e l'essere metodico nel programmare il percorso di avvicinamento ad un obiettivo. Nulla è lasciato al caso! Anche se non amo la parola "calcolatore", credo che per costruire con gradualità serva questo. Solo un lavoro contraddistinto da metodo ti permette una crescita costante.
Rispetto al ciclismo la MTB è uno sport più legato alla sfera individuale e, seppure conti lo spirito di squadra, l'individuo assume un ruolo di spicco. La squadra c'è, ma serve a supportare e a permettere che un atleta si esprima al meglio delle sue possibilità.

lunedì 17 agosto 2015

Dialogo col campione: Marco De Gasperi

Marco De Gasperi è un atleta italiano di corsa in montagna e di skyrunning. Nato a Bormio nel 1977, inizia la sua attività sportiva nel 1992. Oggi milita nelle fila del Corpo Forestale dello Stato.

Nel suo palmares figurano titoli prestigiosi: 7 volte campione del mondo di corsa in montagna, campione europeo e più volte campione italiano, sia a livello individuale che a staffetta. Nella sua bacheca dei trofei si contano più di 20 medaglie.

Vincitore di alcune delle più importanti Skyrace, Vertical Kilometer e Vertical Races a livello internazionale.

Oltre ad essere un atleta è un grande appassionato di montagna. Passione che lo ha spinto a intraprendere un nuovo progetto: Boy Mountain Dreams




Ciao Marco, ascoltando le tue parole in diverse interviste, traspare un tuo legame intimo con le montagne, al punto che mi è parso siano una persona che conosci. Se io volessi incontrare questa persona, ma non la conoscessi ancora, quali consigli mi daresti? 

Sai, anche io mi sono posto lo stesso quesito guardando la naturalezza e la tranquillità con cui i marinai affrontano il mare. Per me che non so nuotare fa già strano vederli vicino ad una barca, mentre loro sanno dare del “tu” a uno spazio sconfinato di acqua, una cosa grande come il mare.
Credo che per me la montagna sia la stessa cosa, che il mare è per un marinaio. La montagna l'ho vissuta fin da quando ero piccolino, nella pienezza che caratterizza quegli anni. Mi ci sono avvicinato lentamente, prima con delle camminate estive per cercare le mucche di mio nonno che fuggivano dal pascolo, poi per arrivare in cima alle prime montagne, fino a creare un piccolo album in cui annotavo i miei primi 3000 metri e i ghiacciai conquistati. Queste esperienze nate e cresciute piano, piano, credo abbiano costruito il mio bagaglio culturale da “montanaro”. Quindi per me sarebbe difficile dire a qualcuno che non conosce la montagna: “ecco te la presento”. Lo si può invece fare con qualcuno che la vive regolarmente, che vive ai loro piedi o in paese vicino.
Potrei non essere la persona adatta per presentare la montagna a qualcuno che desidera conoscerla superficialmente, perché lui potrebbe non capire e non apprezzare ciò che io vedo e ciò che io intendo.
Ti racconto un’esperienza che forse può rendere l’idea. Mi è capitato di svolgere un training camp in un rifugio a 2100m con dei londinesi impiegati in banca. Ho scelto di proiettare dei filmati con scorci di montagna, racconti di esperienze di corsa e fatica, come anche esperienze di persone che hanno vissuto in passato il contrabbando passando da una valle all'altra. Vedevo queste persone estasiate, ma non sono certo che abbiano compreso a pieno, perché la montagna non la impari in questo modo. Credo che per insegnare a qualcuno cosa sia la montagna sia importante prenderlo e portarlo in montagna, spendendoci un po’ di tempo. Questo è un bagaglio che si costruisce lentamente vivendo delle esperienze.

sabato 15 agosto 2015

Rilassamento pre-gara: 'toccare il respiro'

Oggi presenteremo un esercizio di rilassamento molto utile per accrescere la consapevolezza del proprio respiro durante l'allenamento o la competizione.

Lavorare sul respiro può permettere di distendere delle piccole tensioni, che assorbono una minima parte della nostra energia sottraendola alla pratica sportiva. Il respiro è inoltre la fonte principale che il nostro corpo utilizza per acquisire "benzina" dall'ambiente, esserne consapevoli e saper gestire meglio questo aspetto è quindi una possibilità di fare il "pieno" in più momenti della pratica sportiva.

Per lo svolgimento di questo esercizio è necessario distendersi per terra e avere a disposizione un asciugamano. Consigliamo quindi lo svolgimento di questo esercizio presso la propria abitazione o nella stanza dove alloggiate.



Ecco i passaggi da seguire per svolgere l'esercizio:

  • Stendetevi per terra tenendo la pancia verso l'alto. Flettete le ginocchia fino a fare in modo che la pianta dei piedi sia completamente appoggiata al terreno. Tenete i piedi distanziati di circa 30 cm e le braccia abbandonate lungo il corpo. La testa rimane dritta e gli occhi sono chiusi;
  • Prendete un pò di tempo per concentrarvi sul contatto del vostro corpo con il terreno e osservate come il respiro fa gonfiare e sgonfiare il vostro addome;
  • Ora appoggiate le vostre mani, una sul cuore e l'altra sulla pancia;
  • Inspirate profondamente immaginando che l'aria che entra nel vostro corpo vada a toccare i punti dove sono disposte le vostre mani;
  • Provate a spostare le vostre mani e procedete con la respirazione per qualche minuto.

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