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giovedì 30 marzo 2017

Musica in Movimento: The Offspring - Ixnay On The Hombre

Dopo l'esplosione (e l'implosione) del movimento grunge a inizio anni '90, fu il pop-punk californiano a prendere in mano le redini del rock americano, per un periodo della durata in realtà di pochi anni, durante i quali però sono stati prodotti album di non disprezzabile valore. Il maggior successo è stato senza dubbio per i Green Day, seguiti a ruota dagli Offspring, che dopo gli inizi di carriera su sonorità più oscure, si sono via via spostati sempre più verso un pop fin troppo commerciale e dai risultati non sempre positivi. Gli Offspring avevano però in Dexter Holland, cantante e leader del gruppo, un ottimo autore di testi e interprete vocale, seppur con minor carisma e personalità del Billy Joe Armstrong dei Green Day.

Dopo il successo di "Smash", del 1994, con "Ixnay On The Hombre" del 1997, gli Offspring produssero un album dove convivevano la capacità di scrivere ottime canzoni alla necessità di creare nuovi brani da ritmi e melodie accattivanti per tenere alte le vendite. Inutile dire che rimane un buon album da ascoltare senza tropo impegno durante un'attività sportiva intensa.

mercoledì 2 novembre 2016

Musica in Movimento: Hüsker Dü - Zen Arcade

Tutto l'hardcore, o tutto il punk, o estendendo ancora di più, tutto il rock, si potrebbe dividere in un pre e post "Zen Arcade", capolavoro del 1984 degli americani Hüsker Dü. Perché tutto ciò? Semplicemente perché con questo album hanno mostrato tutte le enormi potenzialità dell'hardcore, non solo canzoni urlate e iper veloci su basi strutturali di 3 accordi, ma sonorità ricercate, continui cambi di umore e di ritmo, senza tralasciare un certo gusto per la melodia, mai banale e mai eccessiva, facendo da precursori al noise degli Sonic Youth e al grunge dei Nirvana, il tutto con un lavoro che rappresenta un vero e proprio concept-album, ovvero la storia di un ragazzo che lascia casa per vivere da solo, con tutte le sue vicissitudini. E non si può non consigliarne l'ascolto a tutto volume per accompagnare intense attività fisiche.

mercoledì 5 ottobre 2016

Musica in Movimento The Prodigy - The Fat Of The Land

Sabato, poco prima della partenza del Trail del Campo dei Fiori, tra varie canzoni rock, spunta fuori un pezzo dei Prodigy: esatto, quel gruppo techno/hardcore/big beat/elettronico che nel 1997 fece uscire dal circuito undergroung e dei rave party, quella musica apparentemente per fattoni. "The Fat Of The Land" fu un album epocale, un tassello in più rispetto al precedente (e pur pregevole) "Music For The Jilted Generation" - lavoro probabilmente più spontaneo, più vicino a quella nicchia di musica "da ballare" sotto effetti (spesso) di alcune sostanze - e senza dubbio quello più ascoltabile anche dai non esperti del settore. Ed è un album da far saltare la testa, e le gambe.

Si apre con uno dei successi del gruppo, "Smack My Bitch Up", ritmo che parte da subito alto, incessante, suoni che si rincorrono, voce ossessiva, e un intermezzo orientaleggiante: la perfetta summa dei nuovi Prodigy, o per meglio dire, del nuovo lavoro di Liam Howlett, la vera mente musicale del gruppo. Nella successiva "Breathe" si può notare il taglio techno/rock del nuovo sound, grazie al sottofondo pulsante del basso e la chitarra, con la voce roca del frontman Keith Flint (dall'acconciatura punk e dalle movenza da psicopatico).

mercoledì 20 aprile 2016

Musica in Movimento: Sex Pistols - Never Mind The Bollocks

Reali padri del punk, o fasulli truffatori e costruiti fenomeni commerciali costruiti ad hoc? Come spesso accade, la verità sta forse nel mezzo. Di certo i Sex Pistols misero a soqquadro la musica rock e un certo perbenismo britannico con la loro strafottente arroganza. Sotto la guida del furbo manager Malcom McLaren, questi quattro scapestrati che sapevano suonare e cantare in modo anomalo e piuttosto grezzo, lontani anni luce dal virtuosismo progressive o alla poetica cantautoriale imperanti al tempo, contribuirono a creare uno dei più incredibili sconvolgimenti della storia del rock, nonché della storia sociale.

Il loro album del 1977, "Never Mind The Bollocks" (traducibile più o meno in "Sbattersene i coglioni"), può essere anche un buon sottofondo musicale per la nostra attività sportiva, specialmente se si cerca una buona dose di rabbia e sfrontatezza, caratteristiche di cui alle volte le gambe hanno bisogno, ingannando i pensieri più ponderati.