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venerdì 8 aprile 2016

La gestione della crisi in corsa: parola agli atleti


Il week-end del 2 e 3 aprile ha visto il team di PsicheSport impegnato al MareMontana Trail a Loano.

Stefano Ruzza ha ottenuto una prestigiosa quarta posizione sul percorso di 60 km e 3481 metri di dislivello, mentre Cesare Picco ha avuto l'occasione di moderare uno spazio di riflessione sul tema della "crisi e della gestione della crisi in corsa", accompagnato da un pubblico interessato e da alcuni atleti "elite".

Gli atleti che hanno preso parte a questo momento sono stati: Stefano Ruzza e Marco Zanchi del team Vibram, Katia Fori del team Kinomana -Tecnica e Ivan Zufferli del team X-Bionic.

lunedì 21 settembre 2015

Dialogo col campione - Katia Figini

Katia Figini è una ultramaratoneta esperta nelle corse nei deserti.

Nel suo palmares sono presenti numerose competizioni internazionali tenutesi nel deserto della Namibia, dell'Oman, del Mali, del Sahara, della Giordania e della Bolivia. 

Katia Figini, oltre ad essere una sportiva vincente, è anche attiva in prima persona per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. Nel 2010 e nel 2011 è diventata testimonial del progetto Run for Women diventando la prima donna in assoluto a percorrere 5 deserti in 5 continenti in un solo anno.

Attualmente Katia Figini è anche un coach sportivo e cura la preparazione per podisti a tutti i livelli e per runner che desiderano partecipare a gare nei deserti.




Niccolò Fabi, un cantautore italiano, canta “la solitudine è amara beatitudine, per me. E' necessaria come un vizio e la coltivo un po' per sfizio”. Per te, Katia, cos'è la solitudine? Che rapporto hai con lei e che valore ha all'interno della tua vita quotidiana?

Io ho sempre pensato di soffrire, di patire, l'idea di rimanere sola, ma in realtà spesso e volentieri sono sola nella mia vita.
Trasferendomi da Milano ad un paesino su un cucuzzolo di una collina di poco più di 300 abitanti, mi sono accorta che molto del mio tempo lo passo da sola e non mi pesa. A volte chiaramente ho il desiderio e il piacere di condividere del tempo e delle esperienze con gli altri, ma anche lo stare da sola lo trovo piacevole.
Sicuramente con il tempo ho imparato che a volte le persone riempiono il tempo per non stare da sole, ma queste cose hanno poca qualità. Quindi ho imparato a preferire di condividere il mio tempo con persone care, che posso anche darmi un ritorno esperienziale e valoriale. Se non c'è invece uno scambio arricchente credo sia meglio anche stare soli.

Credi la solitudine possa darti qualcosa che la folla e il gruppo non possano darti?

La solitudine ti permette di approfondire dei pensieri di natura introspettiva che con altri non potresti sviluppare. Non rapportandoti con altri credo sia più facile entrare nella propria sfera personale.
Chiaramente anche lo stare troppo soli non credo faccia bene. Ovviamente mi alleno anche con amici che condividono la mia passione. Entrambe le dimensioni se portate all'estremo credo siano dannose, è bene anche qui trovare un equilibrio.

lunedì 3 agosto 2015

Dialogo col campione - Ivan Cudin

Ivan Cudin è un ultramaratoneta italiano.

Tre volte vincitore alla Spartathlon (2010, 2011, 2014), gara podistica conosciuta per essere una delle più impegnative del panorama mondiale. Il percorso si snoda per 246km collegando Atene e Sparta.

Tra i suoi principali successi anche un campionato europeo nella 24 ore, ottenuto nel 2010.




Ciao Ivan, in un’intervista tempo fa rilasciata hai dichiarato che per un atleta da lunghe distanze è importante l’equilibrio. Puoi farci capire meglio in cosa consista per te l’equilibrio in corsa e magari provare a fornire una tua definizione?

Dal mio punto di vista, la serenità è fondamentale per il raggiungimento dell’equilibrio e questo vale tanto nell’ambito sportivo quanto nella vita quotidiana. E’ inoltre importantissimo essere consapevoli della propria condizione psico-fisica, delle proprie caratteristiche e della difficoltà che si possono incontrare nell’affrontare le lunghe distanze.
E’ importante poter contare su grandi spinte motivazionali per poter gestire al meglio i momenti no e non lasciarsi sopraffare da pensieri negativi e dalla sfiducia.

Ci sono delle caratteristiche che ti fanno pensare “questo atleta ha un buon equilibrio?”

Sicuramente la consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Un eccessivo ed esclusivo desiderio di raggiungere una prestazione sportiva può invece essere molto destabilizzante, in particolare nelle prime fasi delle gare lunghe.