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mercoledì 8 febbraio 2017

Musica in Movimento: Soundgarden - Superuknown

È uno dei grandi capolavori della Seattle di inizio anni ’90, centro del mondo del rock alternativo grazie a Nirvana, Pearl Jam, Alice in Chains e, naturalmente, Soundgarden, gruppi sul trono del grunge, il cui tragico finale coincide con lo sparo che nell’aprile del ’94 portò via Kurt Cobain, il proprio (involontario, ma fin troppo consapevole) portavoce; fu proprio nel marzo del 1994, che i Soundgarden fecero uscire questo capolavoro, il monumentale “Superuknown”, colonna sonora della fase terminale della scena di Seattle. 

Dopo lavori in cui coincidevano hard rock, psichedelia, metal con ritmiche innovative, dal taglio scazzato e nichilista tipico del grunge, in “Superuknown” completarono il loro percorso, aggiungendo melodie (mai banali e scontate), pulendo leggermente il suono, smussando gli spigoli, e regalando il meglio della loro produzione musicale. Scontato dire che l’energia dell’album potrà fare al caso nostro.

mercoledì 14 dicembre 2016

Musica in movimento: Sonic Youth - Daydream Nation

Pochi gruppi hanno saputo suonare e cantare il disagio giovanile dell'America reaganiana degli anni '80, inglobando le tendenze che si stavano affacciando (il grunge) sulle ceneri dei tentativi rivoluzionari (il punk) e dello sperimentalismo d'avanguardia (la musica dissonante e/o l'industrial), come i newyorkesi Sonic Youth. Il loro "Daydream Nation", del 1988, ha rappresentato uno spartiacque del rock Made in USA, ma sarebbe riduttivo citarlo solo per questa qualità. È un album fondamentale in cui il quartetto ha saluto districarsi al meglio tra le loro sonorità distorte tipiche del noise (di cui rimangono i massimi esponenti), melodie perfettamente digeribili anche da orecchie non troppo abituate a suoni atonali, e, soprattutto per chi fa sport, pulsioni ritmiche intense e costanti.

giovedì 14 luglio 2016

Musica in movimento: Neil Young - Rust Never Sleeps

In questi giorni è in tour in Italia uno dei grandi della storia della musica, una vera leggenda vivente: Neil Young. Recentemente ha avuto grande successo Bruce Springsteen con le sue date nel nostro paese, altro grande della storia del rock americano, di maggior presa sul pubblico, quindi per questo più famoso del loner canadese, che invece ha dalla sua parte una ben maggior influenza sugli altri musicisti nordamericani, e in generale di tutto il mondo, al pari di Bob Dylan (non a caso Young è uno dei più coverizzati insieme a Beatles e Dylan).

È stato difficile scegliere un suo album da consigliare durante l'attività sportiva, talmente tanti i capolavori della sua carriera, spesso costellati da ballate intimiste e canzoni malinconiche ("After The Gold Rush", "Harvest", "Zuma", "Tonight's The Night", "American Stars'n' Bars" - con le sublimi ed irripetibili "Will to Love" e "Hurricane" -, e tanti altri). "Rust Never Sleeps", uscito nell'estate del 1979, può essere riconosciuto come uno dei più adatti, soprattutto per un'attività da svolgere in progressione di intensità, grazie alla divisione tra la prima parte acustica e pacata, e la seconda più rock e tirata.