È uno dei grandi capolavori della Seattle di inizio anni ’90, centro del mondo del rock alternativo grazie a Nirvana, Pearl Jam, Alice in Chains e, naturalmente, Soundgarden, gruppi sul trono del grunge, il cui tragico finale coincide con lo sparo che nell’aprile del ’94 portò via Kurt Cobain, il proprio (involontario, ma fin troppo consapevole) portavoce; fu proprio nel marzo del 1994, che i Soundgarden fecero uscire questo capolavoro, il monumentale “Superuknown”, colonna sonora della fase terminale della scena di Seattle.
Dopo lavori in cui coincidevano hard rock, psichedelia, metal con ritmiche innovative, dal taglio scazzato e nichilista tipico del grunge, in “Superuknown” completarono il loro percorso, aggiungendo melodie (mai banali e scontate), pulendo leggermente il suono, smussando gli spigoli, e regalando il meglio della loro produzione musicale. Scontato dire che l’energia dell’album potrà fare al caso nostro.