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venerdì 6 novembre 2015

I 3 fattori del burnout sportivo: perchè un atleta abbandona l'attività atletica

Il burn-out, traducibile in italiano con bruciato, esaurito e scoppiato, esprime il cedimento psico-fisico a cui una persona è soggetta nel confrontarsi con i compiti e le difficoltà della vita professionale, come sportiva.
Il burn-out può venire associato a vissuti come il: non farcela più, malumore e irritazione quotidiana, prostrazione e svuotamento, senso di impotenza e delusione (Pellegrino, 2009).

In ambito sportivo si è soliti associare il burn-out a situazioni di fatica fisica, psicologica ed emotiva, che vanno così a favorire l'abbandono dell'attività praticata (Scimione, 2014).
Raedeke (1997) indica 3 fattori in grado di favorire il burnout:

1) Esaurimento psico-fisico: quando le gare e gli allenamenti sono troppo intensi, le risorse psico-fisiche vanno via, via, ad esaurirsi. Questo porta gli atleti a sperimentare la sensazione di non avere più le capacità per affrontare i compiti e le difficoltà connesse alla pratica sportiva, favorendo così l'abbandono.
Come una vettura, che all'aumentare della velocità aumenta i consumi, un atleta all'aumentare dell'intensità degli allenamenti e delle competizioni, aumenta il suo consumo di risorse psico-fisiche. A differenza di una vettura, che all'esaurimento del carburante può fare benzina e ripartire, un atleta all'esaurimento delle risorse molto difficilmente riuscirà a fare il "pieno" e sarà quindi portato a fermarsi;