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mercoledì 9 novembre 2016

Musica in movimento: The Cure - Pornography

Appena stati in Italia per tre date, richiamando migliaia di nostalgici appassionati, i britannici The Cure sono stato senz'altro la più influente band dark-wave degli anni '80. E ancor di più, Robert Smith ne è stato il più influente personaggio. Affetto da una carica malinconica/romantica con pochi eguali, Smith è stato, insieme a Ian Curtis, il portavoce dei disagi generazionali del post punk settantino britannico. E in questo senso, "Pornography", del 1982, racchiude la perfetta essenza di quel sound, decadente, paranoico, teso, e allo stesso anche melodico e ritmico.

Batteria elettronica e tastiere aprono la nervosa "One Hundred Years", vero manifesto dark, con ritmo e tensione che non mollano mai per gli oltre 6 minuti di durata. "A Short Term Effect" presenta in primo piano la batteria di Laurence Tolhurst e il basso di Simon Gallup, meno tirata, ma sempre sofferente e senza pause.