Visualizzazione post con etichetta Greg LeMond. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Greg LeMond. Mostra tutti i post

martedì 20 giugno 2017

Tout pour le Tour: Greg LeMond

Ci sono corridori che ci mettono anni a trovare la propria strada, tra gregariato e capitani pesanti. Corridori che non riescono mai a uscire dall’ombra, rimangono in gruppo, vivendo per qualche momento di gloria. Capitani e gregari, due facce della stessa medaglia, aiutarsi e vincere insieme.
Non sempre, però, la differenza tra capitano e gregario è così netta. A volte, infatti, il nuovo che avanza è talmente forte da sconvolgere gli equilibri e mettere in difficoltà anche chi, l’anno prima, aveva vinto il Tour de France. Si pensi a Jan Ullrich e Bjarne Riis, 1996 e 1997, con il gregario in rampa di lancio più forte del capitano ultratrentenne. Si pensi a Greg LeMond e Bernard Hinault.

1986, l’americano aveva 25 anni, non aveva ancora raggiunto la piena maturità fisica, ma il suo indiscutibile talento lo avevano portato a una continua e costante progressione, un rapido salire di colpi cominciato con la vittoria nel campionato del mondo su strada e proseguito con due podi consecutivi al Tour. Terzo prima, secondo dopo. Due podi, alle spalle di qualcuno che, fino a quel momento, era un dominatore assoluto. Hinault, nel 1986, aveva già vinto 5 Tour de France e poteva tentare l’impresa sfuggita a due grandi delle due ruote come Anquetil e Merckx. 32 primavere sulle spalle, l’ultima occasione per provarci.