venerdì 15 luglio 2016

Le componenti del Flow


Un argomento che fino ad oggi non abbiamo mai trattato riguarda lo "teoria del Flow" sviluppata dallo psicologo ungherese Mihaly Csikszentmihalyi. Il flow, conosciuto anche come esperienza ottimale, indica la condizione in un atleta raggiunge il suo picco prestativo, associato anche a uno stato d'animo positivo.

Quando si è nel Flow si è come trascinati da una corrente, che ci spinge, con forza e determinazione, nella direzione desiderata. Sportivamente parlando, questa condizione, può essere paragonata allo stato di Trance agonistica, in cui oltre a sperimentare uno stato di benessere, riusciamo a fruire pienamente delle capacità che ci sono proprie.

giovedì 14 luglio 2016

Musica in movimento: Neil Young - Rust Never Sleeps

In questi giorni è in tour in Italia uno dei grandi della storia della musica, una vera leggenda vivente: Neil Young. Recentemente ha avuto grande successo Bruce Springsteen con le sue date nel nostro paese, altro grande della storia del rock americano, di maggior presa sul pubblico, quindi per questo più famoso del loner canadese, che invece ha dalla sua parte una ben maggior influenza sugli altri musicisti nordamericani, e in generale di tutto il mondo, al pari di Bob Dylan (non a caso Young è uno dei più coverizzati insieme a Beatles e Dylan).

È stato difficile scegliere un suo album da consigliare durante l'attività sportiva, talmente tanti i capolavori della sua carriera, spesso costellati da ballate intimiste e canzoni malinconiche ("After The Gold Rush", "Harvest", "Zuma", "Tonight's The Night", "American Stars'n' Bars" - con le sublimi ed irripetibili "Will to Love" e "Hurricane" -, e tanti altri). "Rust Never Sleeps", uscito nell'estate del 1979, può essere riconosciuto come uno dei più adatti, soprattutto per un'attività da svolgere in progressione di intensità, grazie alla divisione tra la prima parte acustica e pacata, e la seconda più rock e tirata.

martedì 12 luglio 2016

Poulidor, l'orgoglio della sconfitta



‘Perdente di successo’.

Questa espressione mi ha sempre affascinato, ho sempre trovato interessante l’accostamento tra due vocaboli così lontani, eppure così vicini. Due facce della stessa medaglia, perché in fondo non c’è vincitore senza uno sconfitto. 
Sfumature di un traguardo, un confine così labile.
‘Perdente di successo’. 
Quali immagini vi tornano in mente a sentire queste parole?
Personalmente se fosse un pittogramma immaginerei un sorriso coperto di lacrime. Se fosse una fotografia immaginerei un bambino con in mano un gelato alla frutta, ma con lo sguardo rivolto a quello al cioccolato. Se fosse un volto immaginerei quello di Raymond Poulidor. L’eterno secondo per eccellenza.
Ecco, se si facesse una classifica dei perdenti di successo Poulidor sarebbe sicuramente sul podio.
Anni 60. Nei caldi mesi di Luglio, sulle assolate strade francesi, due giganti delle due ruote si incontrano. Si scrutano. Si sfidano. E vince sempre lo stesso. Jacques Anquetil. 

venerdì 8 luglio 2016

Se vuoi essere creativo, inizia a camminare


Come accennato la scorsa settimana, oggi presentiamo la ricerca svolta dai ricercatori della Stanford University: Marily Oppezzo e Daniel L. Schwartz, che dimostra come il camminare ci possa rendere più creativi e innovativi.

In questa ricerca ai partecipanti, soggetti adulti, sono stati compilare due test:
  • GAU: volto a valutare il pensiero divergente (pensiero creativo, che esce dagli schemi tradizionali)
  • CRA: volto a valutare il pensiero convergente (pensiero ordinato, che si muove negli schemi tradizionali)
Le condizioni sperimentali in cui sono stati valutati il pensiero divergente e convergente sono state 4, ma in questo articolo ne presenteremo 3, le più semplici. I risultati emersi sono i seguenti.

giovedì 7 luglio 2016

Libreria dello sport: Davide De Zan - Pantani è tornato

Chi è l'autore: Davide De Zan, giornalista sportivo e conduttore televisivo.

Di cosa parla: De Zan porta il lettore a conoscenza delle mille incongruenze, dei misteri e delle scomode verità intorno alla morte di Marco Pantani, la cui caduta iniziò un mattino del 1999 a Madonna di Campiglio, nel pieno di un Giro d'Italia dominato, a causa di un test poi dimostratosi manipolato.

A chi può interessare: A chi non conosce gli intrighi di una triste storia che ha portato alla morte uno dei campioni sportivi più amati; a chi è incline a dare facili giudizi senza conoscere realmente i fatti.

mercoledì 6 luglio 2016

Musica in Movimento: The White Stripes - Elephant

Po-popopo-popo-po... Basta leggere o sentire questo sillaba infantile che subito viene richiamato alla memoria un evento di 10 anni fa: i Mondiali di calcio vinti dall'Italia. Quel tormentone, diventato un coro tipico di quasi ogni stadio nazionale e non, venne preso "in prestito" dalla canzone di maggior successo degli White Stripes (duo americano: Jack White, chitarra, pianoforte e tastiere, e Megan White, batteria e seconda voce), "Seven Nation Army", singolo di traino dell'album "Elephant"

A parte quel riff di basso e chitarra che ormai ha riempito le orecchie in modo tale da far venire la nausea al solo bisbiglio, la musica del duo di Detroit fatta di una commistione di rock'n'roll, hardrock, blues, punk, folk, garage, grunge, è anche ottima come accompagnamento per allenamenti con variazioni di ritmo.

martedì 5 luglio 2016

Roma-Etiopia in 42,195 km.


L’alba di un nuovo mondo, il sole che sorge sui paesi africani.
La Guerra è alle spalle, le Olimpiadi di Roma sono alle porte, mentre il pianeta si prepara agli anni 60.
Abebe Bikila, l’uomo di quelle Olimpiadi.
Ci sono immagini che rimangono nella memoria collettiva, persone che diventano, spesso senza rendersene conto, simboli della propria generazione.
Bikila è un simbolo, la sua immagine un’icona.
Olimpiadi di Roma del 1960.
L’Africa insorta ha appena cominciato a proclamare la propria indipendenza.
Nella prima metà di Agosto sono ben 5 le nazioni africane a iniziare un movimento di decolonizzazione.

venerdì 1 luglio 2016

Attività fisica e pensiero innovativo


Ho diverse passioni. Una di queste consiste nel leggere biografie di pensatori, filosofi, psicologi, scienziati che ho apprezzato e conosciuto attraverso lo studio di loro teorie. Un elemento che mi ha da sempre colpito consiste nella presenza di grandi camminatori, tra le menti che hanno influenzato le rivoluzioni degli ultimi due secoli.

Sigmund Freud, fondatore della psicoanalisi, amava l'arco alpino ed in particolare le montagne intorno allo Stelvio. Da sempre appassionato di lunghe camminate montane era conosciuto per dare del filo da torcere anche in età matura a giovani camminatori. Norbert Wiener, padre della cibernetica, era stato un bambino prodigio. A 10 anni aveva scritto il suo primo trattato filosofico e parlava correttamente più di 5 lingue. Non incarnava il prototipo del bambino sportivo e il suo corpo era piccolo e tozzo, ma imparò a coltivare l'arte del cammino e divenne capace di passeggiare per ore in montagna tenendo un passo più che deciso.