sabato 28 maggio 2016

Per vincere serve lo psicologo o non serve lo psicologo

Circa una settimana fa la fortissima tuffatrice italiana Tania Cagnotto ha dichiarato di essere seguita da uno psicologo sportivo, che le insegna alcune tecniche di rilassamento da utilizzare sul trampolino.

Questa dichiarazione è stata sintetizzata dai giornali nell'affermazione "per vincere serve lo psicologo". Leggendo questo titolo mi sono domandato se per vincere serva veramente lo psicologo e quanto sia importante il ruolo dello psicologo in ambito sportivo.

Un elemento che penso contraddistinguermi credo sia l'onestà intellettuale. Fatico a mentire a me stesso e nel cercare di rispondere a questa domanda l'unica risposta possibile che sono riuscito a darmi è "dipende".

Sono però certo che ogni professionista che risponda in modo differente non abbia veramente a cuore le persone con cui collabora e che abbia principalmente un'interesse economico nell'avviare nuove opportunità professionali, a scapito di un'interesse genuino nell'ottenimento di risultati di valore.

giovedì 26 maggio 2016

Libreria dello sport: Mauro Covacich - A perdifiato

Chi è l'autore: Mauro Covacich, scrittore triestino con la passione per la corsa.

Di cosa parla: "A perdifiato" è un romanzo con lo sfondo della maratona. Dario Rensich è un ex maratoneta di buon livello, mandato in Ungheria dalla Federazione per allenare delle giovani mezzofondiste. Vicende famigliari, sentimentali e umane metteranno in crisi tutte le convinzioni del protagonista. Scritto in modo da rendere ben chiara l'idea della fuga, della difficoltà nel tenere sempre alto il ritmo, terreno dove però Covacich riesce piuttosto bene.

A chi può interessare: A chi vuole leggere un bel romanzo, in cui la corsa è solo un soggetto importante della storia.

mercoledì 25 maggio 2016

Musica in Movimento: Muse - Absolution

Reduci da 6 date consecutive al Forum di Assago, i Muse proseguiranno a portare in giro per il mondo il loro rock barocco, sempre più commerciale, sempre più fanfarone, a tratti persino un po' kitsch, dopo aver preso, anni fa, la parte sbagliata in un bivio dal quale tantissimi amanti del rock sognavano un futuro radioso. 

Il futuro radioso i 3 musicisti britannici lo hanno avuto, hanno riempito stadi, venduto milioni di copie, vinto miriadi di premi, lontani però dai primi due album con cui sorpresero il mondo e diedero di nuovo speranza e vitalità a chi credeva che ci fosse ancora poco da dare nel mondo della chitarra elettrica. Dopo "Showbiz" e "Origin of Simmerty", oltre all'album di live e b-sides "Hullabaloo", tutti aspettavano con trepidazione il loro terzo album in studio, quello della consacrazione. Fu invece la loro prima strizzatina d'occhio al pop più orecchiabile e di facile approccio, pur con la loro destrezza strumentale e compositiva. "Absolution", uscito nel 2004, è stato lo spartiacque della loro carriera, un po' più accessibile dei due predecessori e un po' più ricercato e fresco dei successivi. Nel suo continuo passaggio tra canzoni rock spinte e ballate intimiste, rimane ottimo e gradevole da ascoltare durante lo sport, grazie alle numerose variazioni di intensità.

lunedì 23 maggio 2016

Dialogo col campione - Marco Olmo

Marco Olmo è un atleta italiano, specializzato negli Ultratrail.

Vincitore di alcune delle più importanti competizioni internazionali, alla soglia dei 60 anni vince l'Ultra Trail du Mont Blanc, il più importante ultratrail mondiale. 

Questa e altre imprese in diverse parti del mondo, contribuiscono a formare una sorta di leggenda sportiva.

Su Marco Olmo sono stati scritti alcuni libri, girati film e composte canzoni.







Stai avendo una vita sportiva molto longeva. Credi che per mantenere una longevità fisico/atletica sia necessaria anche una longevità dal punto di vista mentale?

Indubbiamente per avere una longevità sportiva ci vuole forza di carattere, perché il declino non è piacevole e oltre la parte mentale ci vuole anche l'aiuto del fisico.

venerdì 20 maggio 2016

Stress, alimentazione e peso corporeo

Uno degli argomenti di psicologia sportiva che interessa maggiormente gli sportivi riguarda la relazione tra il livello di stress e la loro performance atletica. In numerosi precedenti articoli abbiamo avuto infatti modo di approfondire il tema dello stress nello sport:






Un aspetto sempre di grande interesse, per gli sportivi, è come l'aumentare dei livelli di stress possa influenzare il nostro metabolismo e il nostro peso corporeo. Una domanda che penso ognuno di noi si è posto almeno una volta nella vita è la seguente: "lo stress fa ingrassare o dimagrire?".

giovedì 19 maggio 2016

Libreria dello sport: Mike Agassi - Indoor. La nostra Storia

Chi è l'autore: Mike Agassi è il padre di Andrè Agassi, uno dei più grandi tennisti della storia.

Di cosa parla: Open, il libro autobiografico di Andrè Agassi, spiega i retroscena e le difficoltà che si nascondono dietro la costruzione di un numero uno mondiale. L'ex campione americano racconta di come il padre fosse una sorta di tiranno dell'allenamento che lo costringeva ad estenuanti allenamenti fino dalla più tenera età. Quanto di quello raccontato da Andrè Agassi è vero? Mike Agassi ci racconta la stessa storia, ma vista dal punto di vista paterno. 

A chi può interessare: A chi è interessato a comprendere i difficili rapporti interpersonali e famigliari che accompagnano la carriera di un campione.


mercoledì 18 maggio 2016

Musica in Movimento: Afterhours - Hai paura del buio

Manuel Agnelli probabilmente è diventato più famoso in questi ultimi giorni, dopo l'annuncio di essere tra i giudici della prossima edizione di X-Factor, che per la sua grande carriera musicale. Non poche polemiche ha creato la sua scelta, essendo stato lui l'emblema del rock indipendente italiano, sempre fuori dalle righe, sempre in tentativo di promuovere i nomi del rock italiano meno conosciuti ma meritevoli di attenzioni. 

Per chi non lo sapesse, Agnelli è il leader degli Afterhours, affermatisi senza quasi mai cedere alle lusinghe commerciali e autori con "Hai paura del buio?", del 1997, di uno dei migliori album rock della storia italiana. Nella grande varietà di stili, di suoni e di ritmi, quest'opera non può che diventare un ottimo consiglio da ascoltare durante le nostre attività.

Si apre con l'introduzione di mezzo minuto della title-track, "Hai paura del buio?", dove si mescolano vari effetti sonori ed una chitarra acustica, presagio di "1.9.9.6.", un incedere lento e un testo cattivo e alternativo, in ogni senso. "Male di miele" è una delle canzoni rock italiane più importanti e belle degli anni '90, un pezzo con richiami grunge e il solito testo enigmatico di Manuel Agnelli. 

lunedì 16 maggio 2016

Dialogo col campione - Fabio Meraldi

Fabio Meraldi è stato una guida alpina, uno scialpinista e soprattutto Skyrunner.

Da scialpinista ha vinto 4 titoli Europei, 9 Italiani, 3 coppe Dolomitiche e 2 Coppe delle Alpi, oltre ad aver conquistato per 10 edizioni la Pierra Menta.

Detentore di numerosi record mondiali di salita e discesa, tra cui ricordiamo: monte Kenia, Aconcagua in Argentina, Tiangboche Namche Bazar in NepalMonte Bianco, Monte RosaCima Tofane.


Secondo te ci sono delle qualità mentali che accomunano lo Skyrunner eccellente e la guida alpina eccellente?

Prima di diventare guida alpina sono stato un frequentatore e appassionato della montagna, sono stato alpinista e Skyrunner. Credo questa evoluzione sia stata un passaggio quasi naturale e, a titolo personale, credo queste attività abbiano molto in comune.
A livello mentale credo un buono Skyrunner debba essere capace di gestirsi, tenendo sempre una parte di energia per uscire indenne da gare e allenamenti. Riuscire a non svuotare mai il serbatoio ti permette di tutelare la sicurezza.
Se desideri correre sulle parti più impervie della montagna credo che questo sia l'aspetto più importante. Avere sempre una percentuale di riserva ti permette di tornare a casa indenne.

venerdì 13 maggio 2016

I bisogni dell'allenatore

Molta della letteratura scientifica riguardante la psicologia sportiva si concentra sui bisogni degli atleti, sulle loro attese, sulle difficoltà connesse agli infortuni, ai passaggi di categoria al saper far fronte alle sconfitte e sulla capacità di massimizzare le prestazioni. Un'attenzione decisamente inferiore viene fornita alle vita emotiva e professionale degli allenatori, ai loro bisogni e ai loro desideri.



Un interessante articolo che va ad approfondire questo tema è "Helping Coaches Meet Their Own Needs: Challenges for the Sport Psychology Consultant" a cura di Petipas e Vernaccia.

Gli autori mettono in evidenza come gli allenatori rivestano un ruolo decisamente complesso, che richiede loro di essere contemporaneamente: vincenti, educatori, amministratori, guide, motivatori, buoni ascoltatori, genitori in seconda, manager. Queste  pressanti richieste del mondo esterno tendono a far dimenticare media, supporter, atleti e a volte gli allenatori stessi, che i coach sono innanzitutto persone e come tali con una vita individuale, difficoltà e dei bisogni specifici.

giovedì 12 maggio 2016

Libreria dello sport: John Krakauer - Nelle terre estreme

Chi è l'autore: John Krakauer, giornalista e alpinista dilettante, famoso anche per il libro "Aria sottile", dove ha raccontato la tragica spedizione del 1996 sull'Everest.

Di cosa parla: la incredibile storia di Christopher McCandless, giovane americano che dopo la laurea decise di lasciare la sua casa partendo per un viaggio lungo i grandi spazi americani. Arrivato in Alaska, mal equipaggiato e con nessuna conoscenza diretta della sopravvivenza in terre selvagge, verrà trovato esamine da un cacciatore, lasciando in eredità un diario nel quale ha descritto le sue inquietudini e ila necessità di tornare ad un contatto con la vera natura.

A chi può interessare: A chi ama i viaggi avventurosi, a chi vuole sognare la libertà dai vincoli della nostra società, entrando nei sogni dello stesso protagonista.

mercoledì 11 maggio 2016

Musica in Movimento: Eddie Vedder - Into the Wild

Uno dei film più belli degli ultimi 10 anni, tratto da un caso letterario di 20 anni fa, con una colonna sonora destinata a fare storia: parliamo di "Into The Wild". Film di Sean Penn, tratto dal libro di John Krakauer "Nelle terre estreme", che raccontava la vera storia di Christopher McCandless, che decise di abbandonare il mondo civile per tentare un ritorno alla natura nelle fredde terre dell'Alaska, è stato musicato da Eddie Vedder, leader dei Pearl Jam, e scelta non poteva essere più azzeccata. 

Grazie alla sua formidabile capacità di unire rock moderno e folk classico, rock e cantautorato derivato direttamente da Bob Dylan, Neil Young e Bruce Springsteen, Eddie Vedder è riuscito a fornire una prestazione davvero incredibile, un incrocio tra energia donata della nuova libertà e malinconia della fatica di ritrovarsi di nuovo a proprio agio con la natura incontaminata dopo aver vissuto una vita nella moderna società.

venerdì 6 maggio 2016

Dialogo col campione - Katia Fori

Katia Fori è un'atleta e runner italiana, del team Kinomana Tecnica, specializzata nell'ultratrail,.


Vincitrice in numerose competizioni italiane è una delle pedine della nazionale.

Katia Fori inizia la sua avventura da runner nel 2007 e da subito iniziano ad arrivare i primi risultati, fino a diventare una delle atlete di maggiore spicco nel panorama nazionale.










Ciao Katia, quando ci siamo incontrati mi hai trasmesso una sensazione di “delicatezza”. Quando gareggi credi emergano delle parti di te che rimangono sullo sfondo nella vita quotidiana o credi invece ci sia una sorta di continuità?

Delicatezza…. veramente me lo hai fatto notare tu, comunque anche io penso di trasmettere delicatezza. Il mio approccio alla corsa, prima, durante e dopo la gara, non è un approccio aggressivo. Credo questo accada, perchè io mi sento un amatore della corsa e non una professionista.
Detto questo sono una persona determinata che ama fare bene ciò che fa, in ogni ambito della sua vita, sia che si parli di lavoro, sport o negli hobby. Non ho molte mezze misure, quando intraprendo un'attività mi piace farla al 100%.

Analizzare una competizione con la tecnica dei 6 cappelli: un esempio

Nel post visto la scorsa settimana abbiamo visto come la tecnica dei 6 cappelli sviluppata dallo psicologo maltese De Bono possa essere estremamente utile nel procedere all'analisi di una competizione svolta.

Dando voce a tutte le sotto-componenti insite in un processo di analisi e demarcando in maniera chiara e precisa le separazioni tra questi aspetti è infatti possibile procedere ad un'analisi fruttuosa, globale e valida di quanto fatto durante una gara.

Questa settimana per rendere più semplice il possibile utilizzo di questa tecnica proporrò un esempio legato ad una competizione a cui ho preso parte domenica 1 maggio. Spero questo possa essere utile a chi ha letto con interesse il post precedente e a chi ha pensato di provare ad utilizzare la tecnica dei 6 cappelli in ambito sportivo.

giovedì 5 maggio 2016

Libreria dello sport: John McEnroe, James Kaplan - Non puoi dire sul serio

Chi è l'autore: John McEnroe, tra i più grandi tennisti di tutti i tempi, vincitore di 3 Wimbledon e 4 US Open; James Kaplan, scrittore e giornalista americano.

Di cosa parla: Autobiografia profonda e sincera, oltre che ben scritta, che fa immergere il lettore nelle profondità delle tensioni del tennista. Genio e sregolatezza, McEnroe è diventato famoso anche per le sue scariche di nervosismo durante i match, che non gli hanno fatto però mancare l'occasione di diventare il Numero 1 al mondo, un peso difficile a volte da sopportare, come difficile si è presentata la vita una volta abbandonato l'agonismo.

A chi può interessare: A chi vuole conoscere un tennista che ha lasciato segni indelebili nella storia del suo sport.

mercoledì 4 maggio 2016

Musica in Movimento: Metallica - Kill 'Em All

Volete un album realmente fisico? Qualcosa che lasci in disparte l'intellettualismo, ma che vi sparì nelle orecchie una pura e brutale violenza sonora? Eccovi accontentati con uno dei più folgoranti esordi della storia del rock, quello che ha delimitato i confini e le potenzialità del metal, ovvero "Kill 'Em All" degli americani Metallica. Album uscito nel 1983, rimane tutt'ora una prova che lascia realmente senza fiato, perfetta dunque per allenamenti a ritmi sostenuti.

Si parte con "Hit The Lights", con una semplice e geniale cacofonia strumentale, da cui emerge un potente riff di chitarra: tutti i Metallica sono qui, o meglio erano qui, ancora sbarbati, poco più che diciottenni, pieni di rabbia e voglia di emergere, con James Hatfield a urlare con la sua voce roca anche se non pienamente matura, Lars Ulrich a tenere alto il ritmo alla batteria, Cliff Burton a tenere insieme i pezzi con un basso preciso, e Kirk Hammett a donare un assolo fulminante e da storia del metal.