lunedì 31 agosto 2015

Dialogo col campione: Sara Dossena

Sara Dossena è una delle atlete di spicco nel panorama italiano.

Nel 2015 si è laureata campionessa italiana nel duathlon sprint e vice-campionessa europea nel duathlon lungo e sprint, come anche nel triathlon medio.

Sara Dossena nel 2015 ha anche ottenuto un argento nella Coppa Europa di triathlon olimpico a Madrid.


Ciao Sara, la tua carriera è stata segnata da diversi infortuni, che ti hanno costretto più volte a fermarti. Quali sono i pensieri e le frasi che ti hanno aiutato a non perderti d'animo e a ricominciare ogni volta?

Credo che più di pensieri e frasi sia stata la determinazione e la voglia di finire quello che avevo cominciato. E' stata la voglia di dimostrare quanto penso di valere associato al non voler arrendermi, i pensieri e le frasi sono venuti di conseguenza.
Sento che questo aspetto valga sia a livello puramente di risultati, come anche nel concretizzare i sacrifici fatti per non lasciare le cose a metà.

Se ti chiedessi cosa significa il successo per te e se puoi darmi una definizione di successo, cosa mi risponderesti?

Il successo è una cosa molto soggettiva che varia per ogni atleta. Ognuno ha un proprio obiettivo e ognuno concepisce il successo in funzione a esso. Credo comunque che "successo" significhi ottenere un risultato importante per se stessi, sia che questo consista nel migliorare il proprio personale, fino addirittura a vincere le olimpiadi.
A titolo personale, il successo ha a che fare con la realizzazione personale dei miei obiettivi, che sono chiaramente cambiati nel corso degli anni. Inizialmente li avevo in atletica ora me li pongo nel triathlon.



venerdì 28 agosto 2015

Un mese di esercizi di rilassamento e concentrazione

Questo mese abbiamo presentato 4 esercizi, tutti molto semplici ma altamente efficaci. Nei prossimi mesi ci concentreremo su alcuni concetti specifici della psicologia sportiva, andando progressivamente ad approfondirli settimana dopo settimana.

Prima però vogliamo proporre un rapido riassunto degli esercizio presentati questo mese. Se foste interessati a scoprire di più su questi esercizi, potete cliccare su ogni titolo.


mercoledì 26 agosto 2015

Musica in movimento: un mese di suggerimenti

Saper trovare il giusto ritmo in gara o in allenamento richiede tempo ed esperienza, ma grazie a delle buone sonorità ad accompagnarci può diventare più semplice e divertente.
Di seguito potrete trovare i primi consigli musicali di Stefano. Questi sono album che lui stesso ascolta durante le sue lunghe ore di allenamento, cercando gli stimoli e le motivazioni ottimali per svolgere un allenamento appagante e fruttuoso.

lunedì 24 agosto 2015

SportivaMente: le prime 4 interviste

Per chi se le fosse perse o per chi abbia solo il desiderio di rileggerle, abbiamo deciso di riproporre in un articolo riassuntivo le prime 4 interviste di Psiche&Sport. 
Insieme a alcuni sportivi abbiamo dialogato di psicologia sportiva, toccando alcuni importanti temi. Strategie per affrontare momenti di crisi, la motivazione, la fatica, l'esperienza per un atleta, le qualità principali per un atleta di endurance, la preparazione mentale ad una competizione sono solo alcuni degli argomenti trattati. Se volete scoprire di più, non vi resta che conoscere meglio i pensieri di questi 4 atleti attraverso le loro parole.

venerdì 21 agosto 2015

Concentrazione per gli allenamenti in casa: la tecnica della tartaruga

A molti sportivi capita sovente di dover svolgere degli allenamenti indor all'interno della propria abitazione, soprattutto nel periodo di costruzione invernale. Rulli, tapis roulant, cyclette, rower ed esercizi a corpo libero, sono all’ordine del giorno se le condizioni meteo non permettono un allenamento all’aperto.

L’attività indor, soprattutto se svolta nella propria abitazione, purtroppo tende ad essere noiosa e a produrre una maggior percezione di fatica per lo scarso ricambio di aria e la difficoltà a svagare la mente. Se consideriamo queste problematicità è fondamentale fare rendere al meglio questi momenti di allenamento, senza che attività o preoccupazioni lavorative vadano ad inficiare l’impegno profuso.

mercoledì 19 agosto 2015

Muscica in movimento: Pearl Jam - Ten

Il grande ultra maratoneta greco Yiannis Kouros ascoltava musica nelle cuffie, già negli anni '80. Esiste un filmato che racconta un po' la sua storia e la sua visione della corsa, e racconta di come per lui la musica durante lo sforzo fisico fosse importante, quasi essenziale. Anche perché faceva cose un pelo fuori dalla norma. Cose che vanno dalla 24 Ore, che ancora può definirsi “normale”, fino alle 6 giorni,o gare come la Sydney Melbourne (875 km). Una buona musica era decisamente importante.

Dedichiamo quindi questo articolo ad un gruppo che molto probabilmente Yiannis Kouros non ascoltava, e parliamo dei Pearl Jam, e nello specifico del loro album di esordio, "Ten", del 1991.


lunedì 17 agosto 2015

Dialogo col campione: Marco De Gasperi

Marco De Gasperi è un atleta italiano di corsa in montagna e di skyrunning. Nato a Bormio nel 1977, inizia la sua attività sportiva nel 1992. Oggi milita nelle fila del Corpo Forestale dello Stato.

Nel suo palmares figurano titoli prestigiosi: 7 volte campione del mondo di corsa in montagna, campione europeo e più volte campione italiano, sia a livello individuale che a staffetta. Nella sua bacheca dei trofei si contano più di 20 medaglie.

Vincitore di alcune delle più importanti Skyrace, Vertical Kilometer e Vertical Races a livello internazionale.

Oltre ad essere un atleta è un grande appassionato di montagna. Passione che lo ha spinto a intraprendere un nuovo progetto: Boy Mountain Dreams




Ciao Marco, ascoltando le tue parole in diverse interviste, traspare un tuo legame intimo con le montagne, al punto che mi è parso siano una persona che conosci. Se io volessi incontrare questa persona, ma non la conoscessi ancora, quali consigli mi daresti? 

Sai, anche io mi sono posto lo stesso quesito guardando la naturalezza e la tranquillità con cui i marinai affrontano il mare. Per me che non so nuotare fa già strano vederli vicino ad una barca, mentre loro sanno dare del “tu” a uno spazio sconfinato di acqua, una cosa grande come il mare.
Credo che per me la montagna sia la stessa cosa, che il mare è per un marinaio. La montagna l'ho vissuta fin da quando ero piccolino, nella pienezza che caratterizza quegli anni. Mi ci sono avvicinato lentamente, prima con delle camminate estive per cercare le mucche di mio nonno che fuggivano dal pascolo, poi per arrivare in cima alle prime montagne, fino a creare un piccolo album in cui annotavo i miei primi 3000 metri e i ghiacciai conquistati. Queste esperienze nate e cresciute piano, piano, credo abbiano costruito il mio bagaglio culturale da “montanaro”. Quindi per me sarebbe difficile dire a qualcuno che non conosce la montagna: “ecco te la presento”. Lo si può invece fare con qualcuno che la vive regolarmente, che vive ai loro piedi o in paese vicino.
Potrei non essere la persona adatta per presentare la montagna a qualcuno che desidera conoscerla superficialmente, perché lui potrebbe non capire e non apprezzare ciò che io vedo e ciò che io intendo.
Ti racconto un’esperienza che forse può rendere l’idea. Mi è capitato di svolgere un training camp in un rifugio a 2100m con dei londinesi impiegati in banca. Ho scelto di proiettare dei filmati con scorci di montagna, racconti di esperienze di corsa e fatica, come anche esperienze di persone che hanno vissuto in passato il contrabbando passando da una valle all'altra. Vedevo queste persone estasiate, ma non sono certo che abbiano compreso a pieno, perché la montagna non la impari in questo modo. Credo che per insegnare a qualcuno cosa sia la montagna sia importante prenderlo e portarlo in montagna, spendendoci un po’ di tempo. Questo è un bagaglio che si costruisce lentamente vivendo delle esperienze.

sabato 15 agosto 2015

Rilassamento pre-gara: 'toccare il respiro'

Oggi presenteremo un esercizio di rilassamento molto utile per accrescere la consapevolezza del proprio respiro durante l'allenamento o la competizione.

Lavorare sul respiro può permettere di distendere delle piccole tensioni, che assorbono una minima parte della nostra energia sottraendola alla pratica sportiva. Il respiro è inoltre la fonte principale che il nostro corpo utilizza per acquisire "benzina" dall'ambiente, esserne consapevoli e saper gestire meglio questo aspetto è quindi una possibilità di fare il "pieno" in più momenti della pratica sportiva.

Per lo svolgimento di questo esercizio è necessario distendersi per terra e avere a disposizione un asciugamano. Consigliamo quindi lo svolgimento di questo esercizio presso la propria abitazione o nella stanza dove alloggiate.



Ecco i passaggi da seguire per svolgere l'esercizio:

  • Stendetevi per terra tenendo la pancia verso l'alto. Flettete le ginocchia fino a fare in modo che la pianta dei piedi sia completamente appoggiata al terreno. Tenete i piedi distanziati di circa 30 cm e le braccia abbandonate lungo il corpo. La testa rimane dritta e gli occhi sono chiusi;
  • Prendete un pò di tempo per concentrarvi sul contatto del vostro corpo con il terreno e osservate come il respiro fa gonfiare e sgonfiare il vostro addome;
  • Ora appoggiate le vostre mani, una sul cuore e l'altra sulla pancia;
  • Inspirate profondamente immaginando che l'aria che entra nel vostro corpo vada a toccare i punti dove sono disposte le vostre mani;
  • Provate a spostare le vostre mani e procedete con la respirazione per qualche minuto.

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giovedì 13 agosto 2015

Musica in movimento : Oasis Definetely Maybe

Ammetto di aver avuto un po’ di delusione quando ho visto per la prima volta Kilian Jornet con le cuffie. Era in occasione del suo record di salita e discesa del Kilimanjaro. Vidi il video della sua impresa, e all’arrivo aveva le cuffie. Non me lo aspettavo, pensavo che per lui, re delle corse in montagna, dai vertical alle skyrace agli ultratrail, e dello scialpinismo, allevato allo stato brado nei suoi Pirenei, il contatto tra se stesso e la natura fosse totale. Ma in fondo, come ha spiegato lui stesso in altri video, ascoltare musica durante una gara di molte ore, o il tentativo di un record su una salita storica, distrae la mente e porta molti e indubbi vantaggi.

E non è improbabile che tra i suoi ascolti ci siano stati gli Oasis, di cui “Definitely maybe”, il loro album d’esordio, è forse il principale candidato per essere scelto come compagnia musicale durante lo sport.

L’arroganza giovanile dei fratelli Gallagher era già chiara in quel 1994, e la partenza con “Rock and roll star” è subito energica e dà la giusta carica per affrontare quest’ora di musica e sport. 

martedì 11 agosto 2015

Dialogo col campione: Davide Frattini


Davide Frattini è un ciclista professionista italiano, nato a varese nel 1978, che corre nelle fila della formazione americana UnitedHealthCare Pro Cycling Team.

Nel 2001 vince il Giro d'Italia dilettanti, passa professionista nel 2002 e nel 2004 emigra prima negli Stati Uniti e poi in Canada, per continuare la sua carriera oltre oceano.

Sul suo profilo Twitter si presenta così: "padre, marito, ciclista professionista e ciclocrossista nel tempo libero"



Gli italiani vengono spesso descritti come un popolo di creativi, disorganizzati, appassionati, ricchi di gusto estetico, edonisti e molto altro ancora. Come le tue radici culturali, italiane e varesotte, ti caratterizzano in qualità di sportivo professionista, in gara e in allenamento?

Quando corro ci sono un sacco di paesi rappresentati in gruppo. Ho colleghi italiani, tedeschi, australiani e di ogni parte del mondo. In quei momenti mi accorgo come ogni paese abbia un suo modo di fare e come questo venga trasmesso anche pedalando.
Noi italiani siamo più creativi, quando corriamo da “italiani” lo trasmettiamo, e penso che questo discorso valga anche per me. Pensa a Bettini e Nibali, scattano e vanno all’attacco senza essere matematici, in modo istintivo. Atleti di altri paesi sono più metodici negli allenamenti e nelle gare, come ad esempio gli inglesi.
Certo, questo in corsa può aiutare, mentre altre volte non aiuta.

venerdì 7 agosto 2015

Rilassamento pre-gara: 'sgocciolare la mente'

Oggi presenteremo un semplice esercizio di rilassamento utile per liberare la mente da possibili pensieri negativi, che potrebbero inficiare la capacità per un atleta di concentrarsi esclusivamente sulla gara alle porte. 

L'esercizio richiede pochi minuti e può essere svolto durante la normale fase di riscaldamento, magari inserendolo in coda agli esercizi di stretching. 



Per effettuare l'esercizio basta seguire alcuni passaggi, che di seguito andremo a elencare:

mercoledì 5 agosto 2015

Musica in movimento: AcDc - Higway to Hell

Nel ciclismo professionistico vengono usate cuffie e radioline. Ma non per ascoltare musica, solo per decidere tattiche, avvertire di pericoli sulla strada, e sì, anche per incitamenti da parte del direttore sportivo verso il corridore, specialmente se è in fuga, a pochi chilometri dall’arrivo, e con inseguitori agguerriti. Ma sicuri che il direttore sportivo non inserisca anche un po’ di musica durante le scalate o durante un attacco? Una bella botta di Ac/Dc potrebbe tornare utile. Qualcosa che venga dall’album “Higway to hell”, del 1979, il secondo del gruppo australiano.



Si apre subito con l’immortale “Highway to hell”: il riff di Angus Young, destinato a fare la storia del rock, la voce di Bon Scott a esaltare l’ascoltare, il ritornale semplice ma trascinante. Se la si ascolta per una gara, si rischia di tirare subito troppo e compromettere tutto, ma chi se ne frega, questo è rock puro. Girls got rhythm” dice tutto sin dal titolo, e le gambe sono portate in modo naturale a muoversi, come comandate da messaggi subliminali. 

lunedì 3 agosto 2015

Dialogo col campione - Ivan Cudin

Ivan Cudin è un ultramaratoneta italiano.

Tre volte vincitore alla Spartathlon (2010, 2011, 2014), gara podistica conosciuta per essere una delle più impegnative del panorama mondiale. Il percorso si snoda per 246km collegando Atene e Sparta.

Tra i suoi principali successi anche un campionato europeo nella 24 ore, ottenuto nel 2010.




Ciao Ivan, in un’intervista tempo fa rilasciata hai dichiarato che per un atleta da lunghe distanze è importante l’equilibrio. Puoi farci capire meglio in cosa consista per te l’equilibrio in corsa e magari provare a fornire una tua definizione?

Dal mio punto di vista, la serenità è fondamentale per il raggiungimento dell’equilibrio e questo vale tanto nell’ambito sportivo quanto nella vita quotidiana. E’ inoltre importantissimo essere consapevoli della propria condizione psico-fisica, delle proprie caratteristiche e della difficoltà che si possono incontrare nell’affrontare le lunghe distanze.
E’ importante poter contare su grandi spinte motivazionali per poter gestire al meglio i momenti no e non lasciarsi sopraffare da pensieri negativi e dalla sfiducia.

Ci sono delle caratteristiche che ti fanno pensare “questo atleta ha un buon equilibrio?”

Sicuramente la consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Un eccessivo ed esclusivo desiderio di raggiungere una prestazione sportiva può invece essere molto destabilizzante, in particolare nelle prime fasi delle gare lunghe.